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Cagliari, 30/31 ottobre 2008

PIANO LOCALE PER LINCLUSIONE SOCIALE Il gruppo di lavoro composto da: Francesco Maiorano Anna Fontana Giorgia Franco Il gruppo dei facilitatori composto da Irene Turturo Francesco Maiorano Gianfranco Visicchio

Il coordinamento scientifico stato curato da Francesco Chiarello Il coordinamento esecutivo stato curato da Anna Fontana

LA COSTRUZIONE DEL PIANO

1. Le analisi di contesto 2. I cantieri

LA COSTRUZIONE DEL PIANO 1. ANALISI DI CONTESTO

ANALISI CONGIUNTURALE SULLO STATO DELLECONOMIA E DEL MERCATO DEL LAVORO dellarea del Patto Territoriale per lOccupazione Nord Barese/Ofantino IL FABBISOGNO DI FIGURE PROFESSIONALI DELLE IMPRESE nel territorio del Patto Nord Barese/Ofantino SCUOLA E IMPRESA A CONFRONTO: BISOGNI DI ORIENTAMENTI E PROPOSTE OPERATIVE Prima ricerca esplorativa territoriale sugli istituti scolastici e le imprese dellArea Nord Barese/Ofantino

LA COSTRUZIONE DEL PIANO 1. ANALISI DI CONTESTO

PROFILI DI POVERTA- Prima indagine sulla povert e lesclusione sociale nellarea del Nord Barese/Ofantino IL POTENZIALE SOCIALE - Prima indagine sulle forme organizzate della societ civile nellarea Nord Barese/Ofantina RAPPORTO SULLIMPRENDITORIA SOCIALE RAPPORTO SULLINCLUSIONE SOCIALE Prima indagine sulle politiche di inclusione sociale nellArea Nord Barese/Ofantina

RAPPORTO SULLINCLUSIONE SOCIALE


Prima indagine sulle politiche di inclusione sociale nellArea Nord Barese/Ofantina
Tale rapporto mira ai seguenti obiettivi: descrivere un primo quadro di sintesi dei processi di inclusione sociale nellarea del Patto Nord Barese/Ofantino frutto delle ricerche effettuate dallAgenzia per lInclusione Sociale; contribuire a sensibilizzare e mobilitare tutti gli attori del territorio per stabilire partenariati durevoli ed efficaci; Mettere in risalto limportanza di considerare nei programmi la situazione economica e linclusione sociale nel territorio; avviare il tema del rapporto esistente tra gli effetti di inclusione delle politiche sociali e gli effetti sociali delle politiche di sviluppo; consolidare il legame e il radicamento sul territorio da ottenere con il coinvolgimento degli attori istituzionali e non, attraverso la produzione di ricerche in unottica di servizio ai policy makers e ai promotori e gestori di servizi e programmi complessi.

LA COSTRUZIONE DEL PIANO 2. I CANTIERI

Il gruppo di lavoro per il Piano Locale per linclusione sociale stato composto da 14 unit, suddivise in:
Coordinamento scientifico, Cabina di Regia, Agenti di staff, Segreteria tecnica, Facilitatori, Area Comunicazione.

Il gruppo ha lavorato per quasi 2 anni consecutivi, nei quali si riunito periodicamente per un totale di n.12 riunioni nelle quali si occupato di pianificare lintero processo che ha condotto alla redazione del Piano Locale per linclusione sociale.

LA COSTRUZIONE DEL PIANO 2. I CANTIERI Il periodo di realizzazione/attuazione dei Cantieri durato circa 1 anno.

La Cabina di Regia ha avuto un ruolo di ideazione e supervisione di tutte le attivit di progetto, coordinando lo staff dellAgenzia e la segreteria tecnica nelle varie fasi di organizzazione del processo partecipativo:
individuazione e selezione delle metodologie da utilizzare; individuazione e selezione degli stakeholders da coinvolgere; attivit di animazione territoriale; elaborazione delle schede tecniche da somministrare durante i Cantieri; elaborazione di un questionario semi-strutturato da somministrare agli Assessori competenti dei Comuni del Patto Nord Barese/Ofantino; organizzazione e gestione dei Cantieri.

LA COSTRUZIONE DEL PIANO 2. I CANTIERI


SUDDIVISIONE TERRITORIALE E STAKEHOLDERS

I Cantieri si sono svolti in tre localit:


LOCATION CANTIERE

PARTECIPANTI PROVENIENTI DA: Ambito1(PSZ) Ambito2(PSZ)

Canosa di Puglia, Andria, Barletta

Canosa di Puglia

Canosa di Puglia, Margherita di Savoia, Minervino Murge, San Ferdinando di Spinazzola Puglia, Trinitapoli Andria Barletta Corato Trani - Bisceglie

Andria Barletta

In totale sono stati invitati n.762 stakeholders cos suddivisi:


147 Enti locali (19%) 98 Altri Enti pub. (13%) 346 Terzo settore (45%) 149 Gruppi interesse (20%) 22 Altro (3%)

LA METODOLOGIA La metodologia usata stata quella della facilitazione come strumento per la gestione dei Cantieri. I Cantieri sono stati organizzati come dei forum di discussione al cui interno i partecipanti, guidati dai facilitatori, hanno avuto come traccia di discussione quattro schede elaborate dal gruppo di lavoro.

Ogni cantiere ha visto lorganizzazione nel suo interno di gruppi di lavoro per un massimo di 25 persone. La composizione del gruppo di lavoro stata tale da assicurare nel proprio interno leterogeneit dei partecipanti per provenienza e per esperienza professionale.

LA METODOLOGIA
LE SCHEDE UTILIZZATE NEI CANTIERI

LA SCHEDA 1 una scheda individuale. I temi generali riportati sono:


A. ECONOMIA LOCALE B. WELFARE LOCALE C. MERCATO DEL LAVORO D. SISTEMA FORMATIVO E. F. G. ISTRUZIONE TERRITORIO E DISAGIO ABITATIVO PARTECIPAZIONE

Il partecipante analizzava i temi generali e li disponeva in ordine crescente secondo una scala di priorit.

LA METODOLOGIA
LE SCHEDE UTILIZZATE NEI CANTIERI

Nella SCHEDA 2 stato chiesto ai partecipanti di

analizzare i temi generali gi riportati nella SCHEDA 1 e scegliere tra i 3 problemi specifici proposti, quale fosse quello per loro pi rilevante. I problemi specifici sono stati individuati dagli esperti dellAgenzia incrociando i risultati del Rapporto per lInclusione Sociale con la bozza dei Programmi Operativi FSE e FESR Puglia 2007 - 2013

LA METODOLOGIA
LE SCHEDE UTILIZZATE NEI CANTIERI

Nella SCHEDA 3 i partecipanti hanno scelto per ogni

Problema specifico quale fosse lObiettivo prioritario, tra i due che la scheda stessa proponeva. Gli obiettivi prioritari sono stati individuati dallintegrazione tra gli Orientamenti Strategici Comunitari (OSC), il Quadro Strategico Nazionale (QSN) e lanalisi del contesto locale.

LA METODOLOGIA
LE SCHEDE UTILIZZATE NEI CANTIERI

Nella SCHEDA 4 i partecipanti hanno lavorato sui 7 temi generali, ma analizzando per ogni tema solo lobiettivo selezionato con la scheda 3. Per la compilazione i partecipanti, supportati dai facilitatori dellAgenzia hanno identificato e proposto le azioni e gli interventi progettuali possibili al fine di raggiungere gli obiettivi prima individuati.

Tale scheda fondamentale per la compilazione del Piano: dai risultati di questa infatti, stato possibile identificare le azioni avvertite come indispensabili dallArea Nord Barese/Ofantina.

TIPOLOGIA DI PARTECIPANTI AL PROCESSO PARTECIPATIVO

Tutto il processo ha visto la partecipazione di 156 attori che rappresentano il 20,5% degli stakeholders invitati.
Altro 12%

Gruppi interesse 13%

Enti locali 29%

Terzo Settore 33%

Altri Enti pubblici 13%

LA PARTECIPAZIONE AI 3 CANTIERI CANOSA (Canosa di Puglia, Minervino Murge, Spinazzola, Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli:

49%
ANDRIA (Andria, Corato):

30%
BARLETTA (Barletta, Trani, Bisceglie):

21%

Temi scelti dai partecipanti:

TERRITORIO E DISAGIO ABITATIVO 12%

PARTECIPAZIONE 9%

ECONOMIA LOCALE 16%

WELFARE LOCALE 17%

ISTRUZIONE 14% SISTEMA FORMATIVO 13% MERCATO DEL LAVORO 19%

LA VISION ISTITUZIONALE

Verificata la presenza nei Cantieri di diversi rappresentanti istituzionali sia in termini qualitativi che quantitativi stato ritenuto opportuno integrare una loro testimonianza strutturando un percorso personalizzato e portando a sintesi i temi prioritari individuati nella scheda 1.

LE AZIONI DEL PIANO AZIONI DI FASCIA A Economia locale


1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Incentivi per lemersione del sommerso; Controlli sulla sicurezza; Educazione alla laegalit; Promozione dellinnovazione nelle imprese incentivi per la promozione tecnologica; Diffusione e potenziamento della ricerca e dellinnovazione; Partnership con altri sistemi produttivi locali; Creazione di consorzi di filiera; Creazione di marchi di qualit; Incubatori di impresa.

LE AZIONI DEL PIANO AZIONI DI FASCIA A Welfare locale


1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Costruzioni di asili nido e potenziamento della rete esistente; Centri di accoglienza per immagini; Centri antiviolenza per le donne; Centri diurni per minori; Assistenza domiciliare per anziani e disabili; Strutture per soggetti non autosufficienti; Banca del tempo; Piano regolatore dei tempi della citt.

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LE AZIONI DEL PIANO AZIONI DI FASCIA A Mercato del lavoro


1. 2. 3. 4. 5. Corsi di formazione specialistica e tirocini formativi; Centro di orientamento alla formazione; Promozione di imprese giovanili; Promozione di imprese femminili; Potenziamento degli sportelli Informagiovani.

LE AZIONI DEL PIANO AZIONI DI FASCIA B Territorio e disagio urbano


1. 2. 3. 4. 5. 6. Progetti di rigenerazione urbana; Cittadella dei servizi socio-sanitari; Progetto di mobilit sostenibile; Progetti di riqualificazione e potenziamento dellarredo e del verde urbano e dei parchi; Progetti per spazi e servizi per linfanzia e ladolescenza; Progetto di housing sociale nei centri storici.

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LE AZIONI DEL PIANO AZIONI DI FASCIA C Formazione e Istruzione


1. 2. 3. 4. 5. Realizzazione di indagini sulle attivit e professioni emergenti; Monitoraggio sui fabbisogni delle imprese; Centro di orientamento ai percorsi di istruzione; Progetti contro la dispersione scolastica (sostegno alla genitorialit, etc.); Costruzione di reti istituzionali tra imprese,scuola, universit ed enti locali.

Partecipazione
1. 2. 3. 4. Bilanci partecipativi; Progetto di E-Democracy; Progetto di E-Government; Promozione della comunicazione sociale.

LINEE STRATEGICHE DEL PIANO ECONOMIA LOCALE E COMPETITIVITA DEI TERRITORI


indirizzata a valorizzare le potenzialitlocali per riconfigurare uno sviluppo locale adeguato ai tempi;

QUALITA DELLA VITA E BENESSERE DEI CITTADINI


tesa a promuovere progetti per riqualificare gli ambiti urbani, potenziare lofferta dei servizi sociali e ridurre i fattori di esclusione;

GOVERNANCE E COESIONE SOCIALE


tesa ad apportare un miglioramento del contesto organizzativo/amministrativo, a potenziare le strutture partenariali e quelle della partecipazione locale.

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LINEE STRATEGICHE DEL PIANO ECONOMIA LOCALE E COMPETITIVITA DEI TERRITORI La linea di tale intervento strategico prevede i seguenti progetti:
Realizzazione di un incubatore di impresa; Centro risorse per la promozione di Spin off di impresa; Realizzazione di un centro specialistico di ricerca e innovazione; Progetto finalizzato per lemersione del lavoro non regolare; Realizzazione di un patto formativo locale.

LINEE STRATEGICHE DEL PIANO QUALITA DELLA VITA E BENESSERE DEI CITTADINI La linea di tale intervento strategico prevede i seguenti progetti:
Progetti di rigenerazione urbana; Progetto pilota per la promozione dellhousing sociale nei centri storici; Progetto pilota di riqualificazione degli abitati rurali ai fini dellintegrazione sociale; Creazione di una cittadella dei servizi socio-sanitari; Realizzazione di un sistema territoriale di centri famiglia per soggetti disagiati.

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LINEE STRATEGICHE DEL PIANO GOVERNANCE E COESIONE SOCIALE La linea di tale intervento strategico prevede i seguenti progetti:
Rete istituzionale di eccellenza per la E-participation; Rete istituzionale per la promozione e lo sviluppo dellimprenditoria femminile; Campagna di sensibilizzazione e di informazione alla legalit e alla cultura di impresa; Interventi contro la dispersione scolastica e a sostegno della genitorialit; Campagna informativa per la promozione del bilancio sociale partecipato.

Cagliari, 30/31 ottobre 2008

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