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Abstract. The figure of Giuseppe Terragni is one of the most important and con-
troversial of our time. We had many interpretation of his work but often the critics
were partial or strongly ideological. The celebration the recurs every hundred
years let open the main question around his heredity: The emphasis on the imme-
diate charm of his achievement take us to neglect the research of the deepest
theme.
Casa del fascio, retro Meda, in provincia di Milano. Como, sala della Casa del fascio a Como.
la città dove visse, ha organizzato Al contrario di quanto sostenuto
una giornata commemorativa artico- negli interventi precedenti le due
lata in più appuntamenti: lezioni, lezioni, è giusto dire che Terragni non
conferenze, visite alle opere costrui- ha bisogno di essere ‘riscoperto’, né
te, l’inaugurazione di una mostra e di tanto meno è stato trascurato dalla
uno spazio dedicato nel Broletto del- critica. La sua opera e l’architettura
la città. La notte, infine, c’è stata la italiana tra le due guerre sono state
messa in scena di un’opera giovanile infatti al centro di ricerche importanti
di Massimo Bontempelli, Guardia alla dagli anni Settanta e per tutti gli anni
luna 10, e uno spettacolo di proiezioni Ottanta e Novanta del Novecento. E
all’esterno della Casa del Fascio 11. A a partire dagli scritti di Eisenman egli
presiedere l’organizzazione è stato ha goduto anche di una fortuna inter-
riunito un comitato, il GT04, con i nazionale, in particolare tra gli stu-
principali studiosi di Terragni a livello diosi americani, testimoniata dai libri
internazionale. A pochi giorni dalle di Thomas Schumacher e dai testi di
manifestazioni però si è avuta notizia Richard Etlin e Diane Ghirardo. Sulla
di una lettera di dimissioni di alcuni sua lezione hanno riflettuto inoltre
suoi membri 12. anche importanti architetti come
Momenti centrali della giornata co- Rafael Moneo 13.
masca sono state le due lezioni di La presenza di Libeskind si lega dun-
Daniel Libeskind, a Villa Erba a Cer- que ad una tradizione radicata, inau-
nobbio, e di Paolo Portoghesi, nella gurata da Le Corbusier nel 1949 con
la sua visita alla prima mostra mono- qualità materica e sui valori cromatici
grafica e il suo apprezzamento per dell’opera di Terragni, costruendo
l’opera del collega. una sorta di contrappunto all’astratto
L’autore del museo ebraico berlinese bianco e nero degli scatti d’epoca.
si è avvicinato alla lezione dell’archi- La grande qualità fotogenica di que-
tetto comasco già nel 1988, con l’or- ste architetture ha accresciuto nel
ganizzazione di un corso estivo tempo la loro fortuna, facendo del-
“Summer Session” all’interno dell’a- l’autore un’icona riconosciuta dell’Ar-
silo Sant’Elia e la pubblicazione di un chitettura Moderna e una figura di
Casa del fascio, loggia
Dossier Como, dedicato alla città e ai culto per gli architetti di tutto il mon-
suoi architetti moderni. Nel suo inter- do. In ciò si riflette un aspetto profon-
vento per il centenario ha condotto do dell’arte di Terragni - la sua alta
una lettura non convenzionale dei vocazione formalista – e però l’appa-
temi e della poetica di Terragni, privi- gamento delle immagini sofisticate
legiandone gli aspetti spirituali, sim- riduce quelle opere alle loro qualità
bolici e letterari, contro le interpreta- più superficiali, trascurando le tensio-
zioni del passato di tipo formalistico ni che le abitano per una visione edo-
ed astratto. Ha messo in evidenza nistica e pacificata; fino a trasformar-
alcune delle figure dell’immaginario le in oggetti patinati, pronti per essere
dell’architetto lariano accompa- riprodotti all’infinito, adatti alla vendi-
gnandole con immagini di propri pro- ta e alla diffusione di massa.
Como. Novocomune e stadio getti nati da analoghe suggestioni. Colpisce, da questo punto di vista,
Libeskind vede Terragni come un l’attenzione dedicata nella giornata
‘believer in architecture’, un ‘creden- del centenario alla preparazione del
te’ dell’architettura, un’artista cioè merchandising, delle t-shirt e di altri
che vive il proprio lavoro come una indumenti, di quaderni e cartoline,
‘missione spirituale’. Non sempre fino alla versione a fumetti della vita
però gli accostamenti tra gli schizzi dell’architetto. La maggior parte di
dell’architetto scomparso e le imma- questi oggetti è stata raccolta all’in-
gini dei progetti contemporanei sono terno di una struttura espositiva alle-
apparsi convincenti. Unisce tuttavia stita nel centro della città, al Broletto,
le ricerche dei due architetti il senso sede della prima mostra del ’49.
profondo dello stile e l’inclinazione La mostra Giuseppe Terragni archi-
per il disegno astratto e auto-referen- tetto europeo, nella ex-chiesa di S.
Como. Novocomune, facciata. Dettaglio d’angolo.
ziale delle forme. Mentre però Terra- Francesco, riunisce in un allestimen-
gni affida le fratture delle sue compo- to scenografico alcuni disegni origi-
sizioni alla presenza di elementi stori- nali, quadri, fotografie e modelli di
ci dell’architettura, Libeskind le ripor- progetti. Tra proiezioni, suoni d’at-
ta all’interno di una figurazione mosfera e luci oblique si assiste alla
astratta, generando frammentazioni messa in scena della vita e dell’opera
e distorsioni a partire dai partiti geo- dell’architetto. La mostra ha più l’a-
metrici iniziali. spetto di una rievocazione e non
L’architetto polacco ha inoltre colla- restituisce un’idea interpretativa
borato al libro del fotografo milanese nuova nella riorganizzazione del
Paolo Rosselli, un atlante dell’opera materiale esposto (in larga parte già
realizzata di Terragni, annunciato da noto). Il tono dell’allestimento per
Skira già per il mese di maggio, ma al altro può ricordare lavori analoghi
momento ancora inedito. Alcuni dello stesso Terragni, come la famo-
degli scatti del libro sono stati pubbli- sa sala ‘O’ alla mostra del fascismo
cati dalla rivista “Domus” all’inizio del 1932. Alla base di quella esposi-
dell’anno 14. In quelle immagini, ripre- zione era un’idea antitetica rispetto
se con strumentazione digitale, Ros- alla concezione pedagogica del
Como. Novocomune selli si concentra sui dettagli, sulla museo ottocentesco: la mostra era
ARTE/ A RCHITETTURA/AMBIENTE 10
Como. Asilo S. Elia, Fronte principale. Terragni: Asilo di S. Elia, particolare del cortile
architettura sul banco di prova della triade basata sull’aggressione semantica dola sullo sfondo della cultura archi-
così piena di incognite e di equivoci stabilita dello spettatore attraverso un ‘bom- tettonica dell’epoca - con le sue ten-
dalla monumentalità, dal simbolismo, dalla
aulicità. Lotta e collaudo in campo avverso o
bardamento mediatico’ in cui era ini- sioni polemiche e le contraddizioni
se non proprio tale, sfavorevole: l’ambiente bito ad ogni riflessione critica. Scris- interne - e cercando, al di là dei luo-
naturale ed architettonico determinato dalla se di quell’evento George Bataille: ghi comuni, di definirne l’importanza
Via dell’Impero. I Ruderi dei Fori Imperiali, la
Basilica di Massenzio, il Colosseo, sono
‘Sono alquanto stupito. Ignoravo e l’originalità nel più ampio quadro
espressione ancora viva ed attuale di quel questa storia. Sono addirittura colpi- dell’architettura e della cultura euro-
patrimonio artistico, in cui Monumentalità o to. Certo non sarà questo a farmi pea. Secondo Portoghesi ‘la diver-
Aulicità sono materia fondamentale per la
costruzione al pari della pietra, o della calce’.
comprare una croix de feu di smalto, sità dell’architettura di Terragni
G. TERRAGNI, P. LINGERI, Relazione sul né a farmi seppur minimamente rispetto a quella di Mies, ma soprat-
Danteum, dattiloscritto incompleto, 1938; poi cambiare, ma fa effetto’. tutto di le Corbusier, di Oud, di Gro-
in “Oppositions”, n. 9, estate 1977; altre pagi-
ne inedite sono state pubblicate in G. CIUC-
Di grande effetto sono state anche le pius, dei maestri del razionalismo, fu
CI, S. PASQUARELLI, Un documento inedito. suggestive proiezioni notturne sulla proprio il fatto che egli, più che un
La ragione teorica del Danteum, in “Casabel- Casa del fascio, cominciate con la discendente della cultura illuminista,
la”, 522, marzo 1986, pp. 40-41.
5 Sui rapporti con il direttore di “Casabella” è riproposizione dell’illuminazione ori- come gran parte degli intellettuali
tornato recentemente Giorgio Ciucci in uno ginale degli anni ‘30 e seguite con la moderni europei, era un uomo di
scritto con cui la stessa rivista ha inteso com- sovrapposizione di altre immagini a fede’. E tale caratteristica è per lui
memorare il centenario di Tearrgni. G. CIUC-
CI, Casabella e Terragni, in “Casabella”, n.
grande scala, riuscite rievocazioni alla base del dramma fondante la sua
721, aprile 2004, pp. 4-13. Al proposito si delle tragiche contraddizioni dell’arte ricerca formale: lo scontro tra a-
veda anche D. VITALE, Lo scavo analitico. dell’architetto e dell’età in cui visse. strazione e figurazione. Dove la pri-
Astrazione e formalismo nell’architettura di
Giuseppe Terragni, in “Rassegna”, n. 11, set-
Si sono alternate frasi ad effetto di ma è un tentativo di liberazione dal
tembre 1982, in particolare il paragrafo Terra- Terragni - tra cui anche quella sulla tragico, e la seconda rappresenta un
gni e Pagano due figure – Architettura e durata degli edifici: ‘una casa deve ritorno alla densità della materia e
morale, pp. 8-9.
6 G.C. ARGAN, Relazione introduttiva in “L’Ar- durare quarant’anni’, ‘una bestem- della storia, ai loro significati reali e ai
chitettura. Cronache e storia”, cit., p. 4. mia’ per Bontempelli – foto, filmati, e loro rimandi simbolici.
7 C. DE SETA, La cultura architettonica in Ita-
perfino un inquietante primo piano di Sia Libeskind che Portoghesi hanno
lia tra le due guerre, Laterza, Bari 1972.
8 Come quella di A.F. MARCIANÒ, Giuseppe Mussolini, alto quanto tutto l’edificio. dunque voluto privilegiare l’aspetto
Terragni. Opera completa 1925-1943, Offici- Di tono diverso, più meditato e spirituale dell’ispirazione di Terragni,
na, Roma, 1987. approfondito, è stato l’intervento un’interpretazione che è anche una
9 La mostra, intitolata semplicemente Giusep-
mente l’anno scorso, con una nuova coperti- maschera su cui si riflettono le ansie come un’icona intoccabile - tanto
na, ma senza altri aggiornamenti critici.
10 Lo spettacolo è stato curato da Luca Ron-
e le aspirazioni della cultura contem- meno affascinate quanto più impri-
coni e si è svolto al teatro sociale di Como, poranea, oltre che l’ombra dell’iden- gionata in facili luoghi comuni - ma
situato tra il duomo e la Casa del fascio. Bon- tità di un uomo. come una figura tragica e difficile,
tempelli, anch’egli comasco, conobbe Terra-
Ciò che conta, alla fine, non è forse la che mette in crisi l’immagine positivi-
gni ai tempi della sua direzione di “Quadran-
te” – condivisa con Pietro Maria Bardi. Il 30 sua storia, ma la nostra. E nasce così sta dell’architetto razionalista. Una
agosto del 1936 lo scrittore visita la Casa del l’esortazione a riappropriarsi di quel- figura da non accettare in modo
fascio sotto la guida del suo autore, accom-
l’eredità, a discuterla e viverla dall’in- semplicistico come un dato di fatto
pagnato da Paola Masino, Mirko Basaldella e
Arturo Martini. Da quella visita nasce uno terno; riconoscendone la grande della nostra storia, ma con cui con-
scritto che sarebbe dovuto comparire nel lezione, ma anche le contraddizioni frontarsi per decidere cosa accoglie-
numero monografico di “Quadrante” dedica-
ed i limiti intrinseci. re della sua esperienza. E cosa
to all’edificio. In quelle righe però Bontempel-
li non nascose le sue perplessità su alcuni Senza guardare perciò Terragni dimenticare.
aspetti dell’opera e Bardi preferì non pubbli-
care il testo. Ne scaturì una lite tra i due e la
chiusura della rivista. Bontempelli criticò in
particolare il carattere ‘dispersivo’ dell’edifi-
cio, dovuto alle sue trasparenze ed ai continui
rimandi allo spazio esterno. Tra lui e Terragni
rimase però un legame intellettuale e perso-
nale, che è testimoniato dalle lettere succes-
sive all’episodio.
11 La giornata inaugurava anche una serie di