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SERVIZIO 3 ASSETTO DEL TERRITORIO

Comune Rio Marina


Provincia di Livorno

Ufficio Edilizia Privata Ambiente - Condoni Piazza Salvo DAcquisto, 7 57038 Rio Marina (LI) tel. 0565 925545 - fax 0565 925536 e-mail: l.sandrini@comuneriomarina.li.it

PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO COMPOSTO DA TRE LOTTI DI POTENZA COMPLESSIVA NOMINALE PARI A 970 KWP SITO IN LOCALITA VIGNERIA NEL COMUNE DI RIO MARINA (LI)

PROGETTO DEFINITIVO

IL SINDACO
On. Francesco Bosi

Il Responsabile del Servizio 3 Assetto del territorio Arch. Adriana Mercantelli

NEUMUS S.r.l. Via F. Soldani 21 50137 Firenze tel / fax : 055 5272599 e-mail :info@neumus.it

Ing. Franco Guidi

Elaborato:

Titolo:

Relazione tecnica

Marzo 2011

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INDICE 1 2 3 INTRODUZIONE .................................................................................. 4 FASI OPERATIVE E TEMPISTICHE ................................................. 5 INTERVENTI PRELIMINARI ............................................................... 6
3.1 3.2 3.3 3.4 ACCANTIERAMENTO .................................................................................. 6 SISTEMAZIONE AREE E MOVIMENTO TERRA .............................................. 7 VIABILIT .................................................................................................. 7 CAVIDOTTI ................................................................................................ 8
Scatole, cassette di derivazione e pozzetti di distribuzione ............ 10

3.3.1

3.5 3.6

PLATEE DI SUPPORTO .............................................................................. 11 REGIMAZIONE ACQUE ..............................................................................12

IMPIANTO FOTOVOLTAICO ............................................................ 15


4.1 4.2 4.3 DEFINIZIONI ..............................................................................................15 DESCRIZIONE DELLIMPIANTO ..................................................................17 SPECIFICHE TECNICHE DEI COMPONENTI ..................................................19
Moduli fotovoltaici ................................................................................... 19 Stringhe ...................................................................................................... 21 Sottocampi ................................................................................................ 21 PowerBlock ............................................................................................... 22 Convertitore statico CC/CA (inverter) .................................................. 22 Posizione sezione misure/acquisizione dati/sistema di controllo .. 24 Impianto di messa a terra ....................................................................... 24 Protezione scariche atmosferiche ........................................................ 25

4.3.1 4.3.2 4.3.3 4.3.4 4.3.5 4.3.6 4.3.7 4.3.8

4.4

VERIFICHE E MISURE .............................................................................. 25


Norme tecniche di riferimento ............................................................... 28
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4.4.1

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4.5

DESCRIZIONE COMPONENTI .................................................................... 30


PowerBlock ............................................................................................... 30 Quadri ......................................................................................................... 32 Cavi ............................................................................................................. 34 Cabina elettrica e Trasformatori ............................................................ 36 Protezioni e certificazioni ....................................................................... 47

4.5.1 4.5.2 4.5.3 4.5.4 4.5.5

OPERE ACCESSORIE .......................................................................48


5.1 5.2 5.3 STRUTTURE DI SUPPORTO....................................................................... 48 SISTEMA DI ANCORAGGIO....................................................................... 49 IMPIANTI AUSILIARI ................................................................................. 49
Impianto di illuminazione ................................................................... 49 Impianto di controllo e monitoraggio ............................................... 50 Impianto di allarme e videosorveglianza ......................................... 50

11.2.1 11.2.2 11.2.3

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INDICE DELLE TABELLE

Tabella 1 Specifiche tecniche pannelli monocristallini ................................... 20 Tabella 2 Caratteristiche delle Stringhe di pannelli Monocristallini .............. 21 Tabella 3 - Caratteristiche dei Sottocampi di pannelli Monocristallini ............ 21 Tabella 4 Collegamento PowerBlock per pannelli Monocristallini ............... 22 Tabella 5 - Caratteristiche Inverter ....................................................................... 24

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INTRODUZIONE
Il presente progetto stato redatto in accordo con concordato con gli

addetti del Comune di Rio Marina e si riferisce alla progettazione di un impianto fotovoltaico composto da tre lotti singoli, di cui due di potenza pari nominale pari a 176,40 kWp ed uno di potenza pari a 617,40 kWp da realizzare presso larea della miniera, posta a Nord dellAbitato di RioMarina. Il presente elaborato individua le specifiche tecniche dei materiali, le prescrizioni operative nonch le procedure tecniche da seguire nellinstallazione dellimpianto e gli accertamenti per verificare la conformit al presente progetto di quanto fornito. Nei paragrafi che seguono vengono descritti dettagliatamente i seguenti aspetti: attivit di accantieramento; realizzazione viabilit interna di cantiere regimazione acque meteoriche realizzazione dei cavidotti per il passaggio cavi realizzazione platee di supporto presidi elettrici Impianto fotovoltaico Sistema di ancoraggio Strutture di supporto

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FASI OPERATIVE E TEMPISTICHE


Le operazioni previste nel presente progetto si articoleranno in un

periodo di circa 27 settimane e pertanto richiederanno complessivamente 135 giorni lavorativi. Le diverse fasi riportate nel diagramma di Gantt riportato in Elab. A si dovranno susseguire secondo lordine prescritto e le sovrapposizioni sono state valutate e proposte in accordo agli standard di Sicurezza e di fattibilit degli interventi. Lorganizzazione del lavoro ed il crono programma dettagliato viene riportato in Elab.C Piano della sicurezza ai sensi del D.Lgs 81/08.

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INTERVENTI PRELIMINARI
Le procedure di seguito riportate si riferiscono agli interventi

preliminari allinstallazione dei pannelli fotovoltaici.

3.1

Rinterro Realizzazione di un piccolo rilevato in terra ai margini dei piazzali, lato

mare, da sottoporre a rapida idrosemina e a impianto di specie arbustive. Limpianto, costituito da specie vegetali locali, ed in particolare ecotipi, avr lo scopo di ridurre ulteriormente la visibilit dellopera.

3.2

Accantieramento Secondo quanto riportato in Elab. D verranno predisposte tutte le

opere necessarie allinstallazione del Cantiere. Verr realizzata una recinzione in rete metallica, di altezza pari a 2 m lungo tratti riportati in Tav. PD030. La rete sar sorretta da pali metallici infissi in terra e delimiter larea che sar pertanto accessibile tramite cancelli metallici posti in prossimit dellarea di manovra automezzi al termine della viabilit di accesso al cantiere e delle altre aree di accesso ai gradoni. Durante la fase di cantiere saranno posati in posto, i presidi a servizio del personale, questi, come riportato in Elab D - Piano della Sicurezza ai sensi del DLgs 81/08, saranno realizzati tramite posa in opera di opportuni locali prefabbricati ed amovibili che saranno rimossi alla conclusione dei lavori per la realizzazione dellimpianto.

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3.3

Sistemazione Aree e movimento terra Larea sar sottoposta ad interventi di adeguamento per ospitare le

strutture, i pannelli ed i cavidotti necessari per il funzionamento dellimpianto. In tal senso si render necessario effettuare alcune operazioni di movimento terra quali: 1. demolizione dellammasso roccioso posto al centro del primo gradone; 2. livellamento delle propaggini rocciose poste in prossimit del versante Est del primo gradone; 3. intubazione del fosso e livellamento terreno in prossimit dellaccesso al secondo gradone; 4. creazione della viabilit di accesso dal secondo al quarto gradone; 5. allargamento e sistemazione della viabilit di accesso dal quarto al terzo gradone.

Tali operazioni verranno effettuate con escavatore meccanico attrezzato con braccio a martellone demolitore per le propaggini rocciose. I materiali di risulta originati dalle due prime attivit verranno utilizzati allinterno del cantiere per il livellamento e la sistemazione delle aree dei diversi gradoni.

3.4

Viabilit Allinterno dellarea sar individuata una viabilit che permetter ai

mezzi di accedere ai moduli ed ai presidi elettrici per effettuare le operazioni di manutenzione. La viabilit sar organizzata secondo quanto riportato in Tav. PD080 e sar predisposta in fase di cantiere ma verr mantenuta anche durante lesercizio dellimpianto.
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Le piste interne avranno una larghezza utile di 5,00 m e saranno realizzate in rilevato (+20 cm) rispetto allattuale piano di campagna; tutte le operazioni saranno altres realizzate al fine di permetterne una facile dismissione a fine vita impianto, per un ritorno alloriginale stato delle cose.

Procedure Operative Scavo di scotico del terreno (circa 0,30 m) per una larghezza di circa 5,00 m lungo il percorso individuato in tav. PD060, per costituire un idoneo piano di posa. Posa in opera di TNT grammatura 300 gr/mq con funzione di menisco separatore per delimitare il piano di posa del materiale inerte. Posa in opera, rullatura e compattatura di uno strato di circa 30 cm di materiale presente in posto per costituire idoneo manto stradale.

Lungo la viabilit verranno realizzate, dove necessario, opportune canalette di raccolta delle acque meteoriche.

3.5

Cavidotti La logica con cui verranno realizzati i cavidotti per il passaggio dei

corrugati quella di convogliare allinterno di questi anche le acque di infiltrazione, pertanto lo scavo verr realizzato ad una maggiore profondit e successivamente verr posato uno strato di materiale inerte per il drenaggio ed il convogliamento delle acque verso i punti di deflusso delle acque poste in prossimit delle scarpate. Pertanto si render necessario effettuare gli scavi garantendo la pendenza del fondo scavo verso i punti di depluvio.

All'interno dell'area saranno presenti tubazioni corrugate interrate per il passaggio delle linee in bassa tensione lato a.c., per il passaggio degli
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impianti a servizio delle utenze presenti (es. illuminazione esterna, predisposizione per allarme antintrusione perimetrale) e per il passaggio delle linee in media tensione. Il percorso delle tubazioni indicato nella tavola PD110. Sono presenti anche altre tipologie di canalizzazioni che dovranno contenere le linee elettriche dalimentazione per i vari carichi,

complessivamente nell'impianto si potranno avere le seguenti canalizzazioni: Tubo flessibile in HD-PE per posa interrata (a doppia parete) nei tratti di distribuzione esterna (il diametro dei tubi utilizzati sono riportati in planimetria). Tubo portacavi rigido in PVC, autoestinguente di opportuni diametri (mai inferiore a 20 mm di diametro), conforme alla relativa Norma di prodotto, per posa a parete e a soffitto. Canale portacavi di opportune sezioni di tipo in PVC, conforme alle norme di prodotto CEI 23-31, dotato di setto separatore per la posa dei cavi di segnale (se necessario). Per evitare di danneggiare il materiale isolante durante la posa delle condutture si dovranno usare pezzi speciali prefabbricati (es. curve) per evitare la eventuale presenza di spigoli vivi. Le tubazioni dovranno essere fissate a parete con opportuni sistemi e la distanza fra un sostegno e laltra non dovr essere superiore a 1.2 m. I cavi dovranno poter essere sfilati dai tubi protettivi, per questo il diametro interno dei tubi dovr essere almeno pari ad 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi in esse contenuti; e non sar mai inferiore a 20 mm. Per non pregiudicare linfilabilit o sfilabilit dei cavi ed evitare il loro danneggiamento, il tracciato delle tubazioni dovr essere il pi rettilineo possibile, inoltre le tubazioni non dovranno correre, per quanto possibile, nelle zone utili delle pareti. La dove ci non fosse verificato si dovranno comunque rispettare i raggi di curvatura, imposti dal costruttore, per le tipologie dei cavi in transito nel tubo. Le tubazioni dovranno garantire il grado di protezione richiesto per lambiente in cui sono installate, anche nei loro
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punti di raccordo con le scatole di derivazione, per questo si dovr fare uso di idonei pressatubo, pressacavi e pezzi speciali. Le tubazioni interrate dovranno essere di tipo HD/PE o con doppia parete in PVC pesante, posta a una profondit di almeno 0,5 m e protetti con una protezione meccanica supplementare. Per la posa dei conduttori nelle tubazione interrate si dovranno interrompere, almeno ogni venti metri, con pozzetti rompitratta in cls. Il dettaglio dei cavidotti riportato nelle Tav.PD060 e PD110. 3.3.1 Scatole, cassette di derivazione e pozzetti di distribuzione Lungo il percorso delle condutture a causa degli impedimenti architettonici dei locali si renderanno necessarie brusche variazioni rispetto alla linea ideale del percorso e si renderanno altres necessarie derivazioni della linea dalimentazione principale. In corrispondenza di questi punti critici la tubazione sar interrotta con apposite cassette di derivazione in materiale plastico per posa da incasso a parete o per posa a vista. Le scatole saranno utilizzate anche per effettuare deviazioni o connessione presenti nel canale e nelle passerelle. Si ricorda che le connessioni sono vietate entro i tubi. Le scatole dovranno avere dimensioni tali da mantenere un margine del 50% rispetto allo spazio impegnato dai conduttori con le relative derivazioni o giunzioni. Le scatole di derivazione devono mantenere inalterato il grado di protezione IP richiesto per lambiente in cui sono installate, facendo eventualmente uso di idoneo pressatubo, pressacavi o altri pezzi speciali. Le giunzioni dei conduttori saranno eseguite nelle scatole di derivazione impiegando opportuni morsetti a cappuccio, per sezioni fino a 6 mm2, senza ridurre la sezione dei conduttori e senza lasciare parti conduttrici scoperte. Per sezioni superiori a 6 mm2 si devono usare morsettiere fissate alla scatola.
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Dette scatole devono essere costruite in modo che nelle condizioni ordinarie dinstallazione non sia possibile introdurvi corpi estranei, inoltre deve risultare agevole la dispersione del calore in esse prodotto. Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo.

Per pozzetti, si intendono quei contenitori realizzati in c.a., cls o PVC, installati interrati, murati e non a quota zero rispetto al piano di campagna destinati a contenere dispositivi di giunzione e di derivazione. Dovranno essere installati in maniera tale da risultare facilmente ispezionabili, dotati di coperchio apribile con attrezzo e di tipo carrabile per i mezzi pesanti, di forma quadrata delle dimensioni idonee per il passaggio delle condutture, tali da contenere un numero doppio di connessioni di quelle necessarie. Tali pozzetti verranno collocati in corrispondenza di brusche deviazioni di percorso o quando la lunghezza della tubazione risulti eccessiva. I pozzetti verranno utilizzati per la distribuzione dei conduttori esterni e per contenere i dispersori dellimpianto di terra (in questo caso la loro presenza deve essere segnalata con idonei cartelli). Il pozzetto pu avere il chiusino sia in cemento (carrabile) che in ghisa alleggerita (per le zone pedonali).

3.6

Platee di supporto Alcuni presidi elettrici quali: PowerBlock, Trasformatori, e la Cabina

Elettrica di Consegna ENEL dovranno essere posate su idonea struttura dappoggio; a tal scopo e per sollevarle dallattuale piano campagna si dovranno realizzare fondazioni superficiali costituite da platee di altezza pari a 20 cm. Le platee da realizzare sono riportate in Tav. PD060 e saranno rispettivamente n.33 per i PowerBlock, n.2 per trasformatori ed n.1 per la cabina elettrica.
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Le dimensioni saranno rispettivamente:

Larghezza PowerBlock Trasformatori Cabina Elettrica 2,0 8,0 22,0

Lunghezza 3,0 4,0 4,0

Spessore 0,2 0,2 0,2

Le procedure realizzative, al netto delle dimensioni saranno le medesime per le tre tipologie di platee: Scavo di scotico del terreno superficiale, localizzato come in Tav. PD090, fino ad una profondit di (0,20 m), per costituire un idoneo piano di posa. Posa in opera di TNT grammatura 300 gr/mq con funzione di menisco separatore per delimitare il piano di posa del materiale inerte. Posa dei pieni per le trincee cavidotti Posa in opera di uno strato di Magrone di regolarizzazione per uno spessore di circa 10 cm. Realizzazione di platea in cls armato di spessore pari a 20 cm delle dimensioni opportune secondo limpiego, con annegata eventuale rete metallica elettrosaldata 8/20. Per una trattazione pi accurata delle verifiche strutturali e dei calcoli di dimensionamento si rimanda allElab. F Relazione di calcolo strutturale.

3.7

Regimazione acque Limpianto in progetto si inserir in unarea gi provvista delle idonee

pendenze e degli idonei presidi per la regimazione ed il convogliamento delle acque meteoriche.

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Lattuale rete di canalizzazioni presente sullarea, sar mantenuta e subir poche modifiche localizzate esclusivamente in prossimit delle intersezioni con la viabilit di progetto. Le modalit costruttive delle fondazioni di ancoraggio delle strutture al terreno necessiteranno di operazioni di scavo per la realizzazione di fondazioni interrate; a fine realizzazione per verranno ripristinate le quote originali, pertanto non verranno alterati i dislivelli ed i percorsi di depluvio delle acque. Particolare cura verr posta nel caso di intersezioni con la viabilit, pertanto sar previsto lintubamento localizzato dei fossi per il solo attraversamento della viabilit. Larea su cui si sviluppano i pannelli, fatta eccezione per i manufatti di appoggio dei PowerBlock e per le travi di ancoraggio delle strutture al terreno, rimarr in terreno naturale e pertanto permeabile alla infiltrazione delle acque piovane. In prossimit della viabilit verranno realizzate fossette di raccolta delle acque piovane, infatti la viabilit sar leggermente sopraelevata rispetto al piano attuale, pertanto potrebbe impedire il deflusso delle acquie, pertanto a monte idrologico delle piste verranno realizzate canalette che

convergeranno verso la rete attuale di regimazione delle acque. Per il dettaglio di tali opere si veda la Tav. PD110. Le intersezioni tra i fossi di regimazione e la viabilit interna saranno gestite come di seguito riportato: Regolarizzazione del piano di posa che dovr avere una leggera pendenza (1%) tale da garantire il deflusso Posa di tubazione prefabbricata in cls precompresso autoportante De 500 mm per una lunghezza tale da garantire lattraversamento della viabilit con un franco di circa 1 m da ciascun lato. Realizzazione della soprastante viabilit secondo le modalit gi descritte.

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Particolare cura dovr essere posta nel passaggio fosso/tubazione al fine di permettere un deflusso naturale e senza ristagni.

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IMPIANTO FOTOVOLTAICO

4.1

Definizioni a) Impianto o sistema fotovoltaico un impianto di produzione di

energia elettrica mediante conversione diretta della radiazione solare, tramite Ieffetto fotovoltaico; esso composto principalmente da un insieme di moduli fotovoltaici, uno o pi convertitori della CC/CA e altri componenti minori; b) Potenza nominale (o massima, o di picco, o di targa) dellimpianto fotovoltaico la potenza elettrica dellimpianto, determinata dalla somma delle singole potenze nominali (o massime, o di picco o di targa) di ciascun modulo fotovoltaico facente parte del medesimo impianto, misurate alle condizioni nominali, come definite alla lettera d); c) Energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico l'energia elettrica misurata alluscita del gruppo di conversione della corrente CC/CA, resa disponibile alle utenze elettriche del soggetto responsabile e/o immessa in rete elettrica; d) Condizioni nominali sono le condizioni di temperatura e di irraggiamento solare, nelle quali sono rilevate le prestazioni dei moduli fotovoltaici, come definite nelle norme CEI EN 6090A-1; e) Punto di connessione il punto della rete elettrica, di competenza del gestore di rete, nel quale l'impianto fotovoltaico viene collegato alla rete elettrica; f) Data di entrata in esercizio di un impianto fotovoltaico la data, comunicata dal soggetto responsabile, di cui alla lettera g), al gestore di rete e al soggetto attuatore; g) Soggetto responsabile il soggetto, avente i requisiti per beneficiare dellincentivazione, responsabile
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della

realizzazione

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dellesercizio dellimpianto, nel rispetto delle disposizioni del presente decreto, e che ha diritto a chiedere e ottenere le tariffe incentivanti; h) Soggetto attuatore il soggetto che dispone delle modalit di erogazione dellincentivazione; i) Potenziamento l'intervento tecnologico eseguito su un impianto entrato in esercizio da almeno cinque anni, tale da consentire una produzione aggiuntiva dellimpianto medesimo, come definita alla lettera j); l) Produzione aggiuntiva di un impianto Iaumento, ottenuto a seguito di un potenziamento ed espresso in kWh, dellenergia elettrica prodotta annualmente, di cui alla lettera c), rispetto alla produzione annua media prima dellintervento, come definita alla lettera k); m) Produzione annua media di un impianto la media aritmetica, espressa in kWh, dei valori dellenergia elettrica effettivamente prodotta, di cui alla lettera c), negli ultimi cinque anni solari, al netto di eventuali periodi di fermata dellimpianto eccedenti le ordinarie esigenze manutentive; n) Rifacimento totale l'intervento impiantistico-tecnologico eseguito su un impianto entrato in esercizio da almeno venti anni che comporta la sostituzione con componenti nuovi almeno di tutti i moduli fotovoltaici e del gruppo di conversione della corrente CC/CA. o) Potenza di picco: potenza erogata nel punto di potenza massima alle condizioni standard; p) Efficienza di conversione di un modulo: rapporto tra la potenza massima del modulo ed il prodotto della sua superficie per la radiazione solare, espresso come percentuale; q) Quadro protezioni di campo: quadro in cui vengono convogliate le terminazioni di tutte le stringhe e dove ne viene eseguita la messa in parallelo; r) Quadro di parallelo B.T.: quadro in cui eseguita la connessione in parallelo di tutti gli inverters. Il quadro fornito di protezioni all'ingresso delle linee AC degli inverters e all'uscita in monofase o trifase con interruttore magnetotermico differenziale per la consegna in parallelo rete dell'impianto.
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s) Convertitore CC/CA (inverter): convertitore statico in cui effettuata la conversione dell'energia elettrica da continua ad alternata, tramite un ponte a semiconduttori, opportune apparecchiature di controllo, che permettono di ottimizzare il rendimento del campo fotovoltaico e un trasformatore.

4.2

Descrizione dellimpianto Nel suo complesso si individuano tre sezioni di impianto fotovoltaico

completamente distinte. Si proceder all'analisi sia delle sezioni dei due impianto da 176,4 kWp (che risultano essere identici), che di quella da 617,4 kWp. Gli impianti fotovoltaici che si vogliono realizzare sono destinati a operare in parallelo alla rete elettrica di distribuzione in Media tensione e connessi alla rete di utente. Il dettaglio dei presidi elettrici riportato planimetricamente in Tav. PD110 I vari campi fotovoltaici saranno costituiti da pannelli monocristallini. La presente documentazione di progetto riguarda sia la sezione in corrente alternata (lato a.c.), sia la sezione lato corrente continua (sezione d.c.). Per quanto riguarda i pannelli monocristallini abbiamo che

complessivamente (nei tre impianti) saranno installati 5544. Per quanto riguarda l'impianto da 176,4 kWp saranno installati 1008 pannelli. I pannelli saranno suddivisi in stringhe da 14 pannelli ciascuna in modo da ottenere, complessivamente, 72 stringhe. Su ogni inverter monofase da 7,2 kWp insisteranno n 3 stringhe accoppiate in parallelo e quindi complessivamente si avranno 24 inverter a servizio dei pannelli monocristallini. Ogni powerblock dotato di n 6 inverter e

complessivamente saranno presenti n 4 strutture powerblock a servizio di tale sezione di impianto (le due sezioni da 176,4 sono identiche dal punto di vista dello schema di distribuzione).
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Per quanto riguarda l'impianto da 617,4 kWp saranno installati 3528 pannelli. I pannelli saranno suddivisi in stringhe da 14 pannelli ciascuna in modo da ottenere, complessivamente, 252 stringhe. Su ogni inverter monofase da 7,2 kWp insisteranno n 3 stringhe accoppiate in parallelo e quindi complessivamente si avranno 84 inverter a servizio dei pannelli monocristallini. Ogni powerblock dotato di n 6 inverter e

complessivamente saranno presenti n 14 strutture powerblock a servizio di tale sezione di impianto I generatori fotovoltaici saranno gestiti come sistema IT, ovvero con nessun polo connesso a terra. Ciascun Powerblock risulta essere dotato di un quadro di campo, con le relative protezioni lato CC realizzato con carpenteria in poliestere a grado di protezione IP65 e comunque opportunamente protetto contro gli agenti atmosferici. I sottocampi cos ottenuti saranno collegati ai relativi inverters di conversione CC/AC e successivamente si avr il quadro di parallelo nel quale i sei inverter saranno parallelati a due a due (due inverter per ogni fase). In uscita dal quadro di parallelo i cavi si attesteranno al quadro di protezione in a.c., (denominato quadro QP, di protezione PowerBlock), dotato di protezione magnetotermica differenziale. Dal quadro QP, il cavo, raggiunger il relativo quadro QGBT (QGBT1, QGBT2 e QGBT3) tramite tubazione interrata. Ai vari QGBT1, QGBT2 e QGBT3 si attesteranno tutti i cavi provenienti dai relativi powerblock e da questi al relativo trasformatore elevatore; il parallelo dei vari powerblock avverr sulla barratura principale dei vari quadri QBT. Gli impianti (in ogni sezione) saranno suddivisi su due locali, in uno avviene la trasformazione bt/MT, mentre la consegna avverr in apposito locale di consegna ENEL. Il parallelo dell'impianto fotovoltaico con la rete ENEL avverr in media tensione e le caratteristiche e i componenti che costituiranno limpianto in a.c. saranno descritti in dettaglio successivamente.
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La funzione di Protezione di Interfaccia con la rete sar prevista sul dispositivo che funge anche da Dispositivo Generale, posto nella sezione ricevitrice in Media Tensione. Le protezioni installate (dispositivo di interfaccia dotato di Sistema di protezione di interfaccia, protezione di rincalzo e dispositivo generale con associato il relativo Sistema di Protezione) saranno conformi alla Norma CEI 0-16 e saranno tarate come da indicazioni ENEL. In fase di progettazione della sezione in a.c. abbiamo individuato una specifica configurazione e di questa abbiamo verificato che i valori della tensione e della corrente di ingresso al gruppo di conversione (inverter) siano compatibili con quelli del generatore fotovoltaico, mentre i valori della tensione e della frequenza in uscita siano compatibili con quelli della rete alla quale viene connesso l'impianto. Ogni inverter basato sul sistema a commutazione forzata, con tecnica PWM, privo di clock e di riferimenti interni, in grado di operare in modo completamente automatico e di inseguire il punto di massima potenza del generatore fotovoltaico. La separazione galvanica fra gli impianti fotovoltaici e la rete ENEL risulta essere effettuata dai trasformatori elevatori MT/bt, che fungono appunto anche da separatori fra rete ENEL e impianto fotovoltaico. L'impianto sar dotato di pi apparecchi che visualizzino la quantit di energia prodotta dal generatore fotovoltaico e le rispettive ore di funzionamento. Gli schemi elettrici relativi alle apparecchiature costituenti limpianto sono riportati in Tav.PD100 ed in All.5.

4.3

Specifiche tecniche dei componenti

4.3.1 Moduli fotovoltaici I moduli fotovoltaici scelti per il progetto saranno del tipo in silicio mono e policristallino. Le caratteristiche che seguono si riferiscono alle
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condizioni standard (norme CEI EN 904/1-2-3 Radiazione incidente 1kW/mq; temperatura della cella = 25C; massa d'aria = 1,5).

Modello Tipo

SUN EARTH 175 WP Silicio monocristallino ad alta efficienza

Potenza di picco Tens. Al punto di max

175 Wp 36 V (Vmp)

potenza Corr. Al punto di max 4,87 A (Imp)

potenza Tensione a vuoto Corrente di corto circuito Lunghezza Larghezza Spessore (solo cornice) Peso Cornice 44,4 V (Voc) 5,21 A (Isc) 1580 mm 808 mm 46 mm 16 Kg Alluminio anodizzato

Tabella 1 Specifiche tecniche pannelli monocristallini

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4.3.2 Stringhe La stringa sar costituita dalla serie di n 14 moduli fotovoltaici


Numero moduli Potenza di picco stringa Tens. Al punto di 14 2.450 Wp max 504 V (Vmp)

potenza Corr. Al punto di max 4,87 A (Imp)

potenza Tensione a vuoto Corrente di corto circuito Superficie Spessore (solo cornice) 621,6 V (Voc) 5,21 A (Isc) 17,87 m 46 mm
2

Tabella 2 Caratteristiche delle Stringhe di pannelli Monocristallini

4.3.3 Sottocampi I sottocampi sono costituiti dal parallelo di n 3 stringhe


Numero stringhe Potenza sottocampo Tens. Al punto di max 504 V (Vmp) di 3 picco 7.350 Wp

potenza Corr. Al punto di max 14,61 A (Imp)

potenza Tensione a vuoto Corrente di corto circuito 621,6 V (Voc) 15,63 A (Isc)

Tabella 3 - Caratteristiche dei Sottocampi di pannelli Monocristallini

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I valori di tensione alle varie temperature di funzionamento (minima, massima e desercizio) rientrano nel range di accettabilit ammesso dallinverter. I moduli saranno forniti di diodi di by-pass. Ogni stringa di moduli sar munita di diodo di blocco per isolare ogni stringa dalle altre in caso di accidentali ombreggiamenti, guasti etc. 4.3.4 PowerBlock Ogni fase riceve il contributo di due inverter in parallelo
Numero stringhe Numero inverter Potenza sottocampo Tens. Al punto di di 6 2 picco 14.700 fase) max 504 V (Vmp) Wp (per ogni

potenza Corr. Al punto di max 29,22 A (Imp)

potenza Tensione a vuoto Corrente di corto circuito 621,6 V (Voc) 31,26 A (Isc)

Tabella 4 Collegamento PowerBlock per pannelli Monocristallini

4.3.5 Convertitore statico CC/CA (inverter) Gli inverter saranno alloggiati in una zona apposita allinterno del Powerblock. Ogni Powerblock avr a bordo sei inverter. I sei inverter saranno collegati in parallelo (due per ogni fase). Il collegamento in parallelo delle uscite in alternata sar realizzato allinterno del quadro di parallelo come da schema allegato. L'inverter sar dotato di un display alfanumerico sul quale sar possibile evidenziare i parametri elettrici di funzionamento pi importanti.

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Tipo Dati generali Rendimento massimo Tipo di raffreddamento

PLATINUM 7200TL

98.60 % (euro 97,6%) Ventilazione naturale (forzata massimo) al picco

Grado di protezione Dimensioni Peso Temperatura di lavoro Umidit relativa Ingresso CC Potenza generatore FV Tensione di lavoro Tensione massima d'ingresso Corrente Massima ingresso Uscita CA Tensione nominale di rete Frequenza nominale Potenza nominale di uscita Pnom Potenza di picco Corrente Nominale Corrente Massima Fattore di Potenza Protezioni Protezione da sovratensioni DC Protezione polarit contro l'inversione

IP66 720x320x250 mm 29 Kg -20 / +60C 0 / 100%

7200 - 8100 W 351 710V sotto carico 880V 21,0A

230V, +/-20% 50 Hz 6.300 W 6.900 W 27,4A 30A 1

Integrate di Integrata

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Tipo Isolamento galvanico

PLATINUM 7200TL NON presente

Tabella 5 - Caratteristiche Inverter

4.3.6 Posizione sezione misure/acquisizione dati/sistema di controllo Allinterno dei vari Power-Block saranno installati i sei inverter. Il luogo di alloggiamento dei vari inverter sar dotato di una sezione dedicata a tutte le apparecchiature di misura e controllo dell'impianto. Tutti gli inverter presenti saranno collegati tra loro tramite rete seriale RS485. I vari Power-Block saranno divisi in gruppi; ogni gruppo (costituito da circa 8 Power-Block), oltre ad avere tutti i vari power-block collegati fra loro, sar collegato al relativo Webmaster. I quattro webmaster saranno inoltre collegati al Master Webmaster che permetter di gestire e monitorare il funzionamento di tutto limpianto, tramite PC. Il PC potr essere posizionato anche nella sede della propriet per monitore il funzionamento dell'impianto in telegestione.

4.3.7 Impianto di messa a terra La messa a terra di tutte le masse e masse estranee delle apparecchiature dell'impianto fotovoltaico sar eseguita secondo la

normativa vigente realizzando dei collettori di equipotenzialit a cui si attesteranno i conduttori di equipotenzializzazione. Ogni power-block sar dotato di proprio impianto di terra fisicamente connesso con quello a servizio di tutti gli altri power-block, in modo da creare una rete di terra unica per tutto il campo fotovoltaico. I vari impianti di terra presenti (per i tre impianti) saranno collegati fra di loro. I conduttori equipotenziali principali saranno del tipo N07V-K giallo/verde e avranno una sezione non inferiore a met di quella del
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conduttore di protezione pi elevata dellimpianto, con un minimo di 6 mm2 e un massimo di 25 mm2. Dai collettori equipotenziali saranno realizzati i collegamenti con l'impianto di terra esistente mediante corda del tipo N07V-K giallo/verde di opportuna sezione. Le cornici dei pannelli fotovoltaici saranno messe a terra.

4.3.8 Protezione scariche atmosferiche La struttura dell'impianto del tipo a terra, quindi per quanto riguarda il rischio di Fulminazione Diretto si valuter esclusivamente il rischio dovuto alla perdita di vite umane (R1), considerando economicamente non conveniente il costo per l'eventuale realizzazione dell'LPS (considerati gli elevati costi di realizzazione dell'LPS). Considerando il numero di fulmini all'anno per chilometro quadrato (Nt) presenti nel comune di Rio Marina (LI) Nt=1,5 e in base alle caratteristiche geometriche dell'impianto in oggetto (considerando di avere un unico impianto, quindi in condizioni peggiorative), si ha che il perimetro di circa 1.100 m e area occupata circa 40.400 m 2, basandoci su tabelle presenti in bibliografia possiamo affermare che il valore del rischio R1 presente tollerabile e non si deve prevedere l'installazione di LPS. Per quanto riguarda la protezione degli apparecchi dal rischio di Fulminazione di tipo Indiretto si prevede di installare SPD di adeguate caratteristiche sia su ogni quadro di parallelo (lato d.c.), sia sul quadro generale di bassa tensione QBT (lato a.c.), nelle posizioni indicate nelle planimetria e elaborati grafici allegati.

4.4

Verifiche e Misure Limpianto fotovoltaico e i relativi componenti saranno realizzati nel

rispetto delle norme tecniche vigenti. I sistemi di misura dellenergia elettrica prodotta e immessa in rete saranno DUE, collocati alluscita di ciascun gruppo di trasformazione bt/Mt,
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nella sezione in Media Tensione e saranno idonei a consentire la telelettura della misura dellenergia elettrica prodotta e di quella immessa in rete nel caso in cui il soggetto responsabile intenda avvalersi del gestore di rete cui l'impianto collegato per il servizio di misura. Le verifiche di cui sopra dovranno essere effettuate, a lavori ultimati, dallinstallatore dellimpianto, che dovr essere in possesso di tutti i requisiti previsti dalle leggi in materia e dovr emettere una dichiarazione, firmata e siglata in ogni parte, che attesti l'esito delle verifiche e la data in cui le predette sono state effettuate. Al termine dei lavori linstallatore dellimpianto effettuer le seguenti verifiche tecnico-funzionali: 1. corretto funzionamento dellimpianto fotovoltaico nelle diverse condizioni di potenza generata e nelle varie modalit previste dal gruppo di conversione (accensione, spegnimento, mancanza rete, ecc.); 2. continuit elettrica e connessioni tra moduli; 3. messa a terra di masse e scaricatori; 4. isolamento dei circuiti elettrici dalle masse; Limpianto dovr essere realizzato con componenti che assicurino l'osservanza delle due seguenti condizioni:

a) condizione da verificare: in cui:

Pcc > 0,85*Pnom *I / ISTC;

1. Pcc la potenza in corrente continua misurata all'uscita del generatore fotovoltaico, con precisione migliore del 2%; 2. Pnom la potenza nominale del generatore fotovoltaico; 3. I l'irraggiamento [W/m] misurato sul piano dei moduli, con precisione migliore del 3%; 4. ISTC, pari a 1000 W/m, l'irraggiamento in condizioni di prova standard; 5. Tale condizione deve essere verificata per I > 600 W/m.
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b) condizione da verificare: in cui:

Pca > 0,9*Pcc.

1. Pca la potenza attiva in corrente alternata misurata all'uscita del gruppo di conversione della corrente generata dai moduli fotovoltaici continua in corrente alternata, con precisione migliore del 2%. La misura della potenza Pcc e della potenza Pca deve essere effettuata in condizioni di irraggiamento (I) sul piano dei moduli superiore a 600 W/m. Qualora nel corso di detta misura venga rilevata una temperatura di lavoro dei moduli, misurata sulla faccia posteriore dei medesimi, superiore a 40 C, ammessa la correzione in temperatura della potenza stessa. In questo caso la condizione a) precedente diventa: a) Pcc > (1 - Ptpv - 0,08) * Pnom * I / ISTC Ove Ptpv indica le perdite termiche del generatore fotovoltaico (desunte dai fogli di dati dei moduli), mentre tutte le altre perdite del generatore stesso (ottiche, resistive, caduta sui diodi, difetti di

accoppiamento) sono tipicamente assunte pari all'8%. Le perdite termiche del generatore fotovoltaico Ptpv, nota la temperatura delle celle fotovoltaiche Tcel, possono essere determinate da: 1. Ptpv = (Tcel - 25) * / 100 Ptpv = [Tamb - 25 + (NOCT - 20) * I / 800] * / 100 : Coefficiente di temperatura di potenza (parametro, fornito dal costruttore, per moduli in silicio cristallino tipicamente pari a 0,40,5 %/C). 4. NOCT: Temperatura nominale di lavoro della cella (parametro, fornito dal costruttore, tipicamente pari a 4050C, ma pu arrivare a 60 C per moduli in vetrocamera).
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oppure, nota la temperatura ambiente Tamb da: 2. in cui: 3.

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5.

Tamb: Temperatura ambiente; nel caso di impianti in cui una faccia del modulo sia esposta allesterno e laltra faccia sia esposta allinterno di un edificio (come accade nei lucernai a tetto), la temperatura da considerare sar la media tra le due temperature.

6.

Tcel: la temperatura delle celle di un modulo fotovoltaico; pu essere misurata mediante un sensore termoresistivo (PT100) attaccato sul retro del modulo.

4.4.1 Norme tecniche di riferimento CEI EN 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua CEI EN 11-20: Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuit collegati a reti di I e II categoria CEI EN 60904-1: Dispositivi fotovoltaici Parte 1: misura delle caratteristiche fotovoltaici tensione- corrente CEI EN 60904-2: Dispositivi fotovoltaici Parte 2: prescrizione per le celle fotovoltaiche di riferimento CEI EN 60904-3: Dispositivi fotovoltaici Parte 3: principi di misura per sistemi solari fotovoltaici e uso terrestre e irraggiamento spettrale di riferimento CEI EN 61727: Sistemi fotovoltaici Caratteristiche dellinterfaccia di raccordo con la rete CEI EN 61215: Moduli fotovoltaici in silicio cristallino per applicazioni terrestri. Qualifica del progetto e omologazione del tipo CEI EN 61000-3-2. Compatibilit elettromagnetica (EMC) parte 3: Limiti Sezioni 2: Limiti per le emissioni di corrente armonica (apparecchiature con corrente di ingresso = 16 A per fase)

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CEI EN 60555-1: Disturbi nelle reti di alimentazione prodotti da apparecchi elettrodomestici e da e equipaggiamenti elettrici simili Parte 1: definizioni CEI EN 60439-1-2-3: Apparecchiature assiepate di protezione e manovra per bassa tensione CEI EN 60445: individuazione dei morsetti e degli apparecchi e delle estremit dei conduttori designati e regole generali per un sistema alfanumerico CEI EN 60529: gradi di protezione degli involucri CEI EN 60099-1-2: Scaricatori CEI 20-19: Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V CEI 20-20: Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V CEI 81-1: Protezione delle strutture contro i fulmini CEI 81-3: Valori medi del numero di fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato CEI 81-4: Valutazione del rischio dovuto al fulmine CEI 0-2: Guida per la definizione della documentazione di progetto per impianti elettrici CEI 0-3: Guida per la compilazione della documentazione per la le e n. 46/90 UNI 10349: Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici. CEI EN 61724: Rilievo delle prestazioni dei sistemi fotovoltaici. Linee guida per la misura, lo scambio e l'analisi dei dati IEC 60364-7-712: Electrical installations of buildings -Part 7-712: Requirements for special installations or locations Solar

photovoltaic power supply systems.

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4.5

Descrizione Componenti

4.5.1 PowerBlock Ogni PowerBlock sar collegato all'altro con una tubazione di tipo corrugato HD/PE, interrata, che collegher i vari PowerBlock sulla relativa cabina di trasformazione. Da ogni PowerBlock, tramite la tubazione interrata, partir un cavo unipolare (o multipolare) del tipo FG70-R che andr ad attestarsi su un quadro di bassa tensione (QBT) da posizionare nei pressi del trasformatore elevatore (bt/MT). Complessivamente saranno installate tre cabine di trasformazione (una per ogni sezione di impianto); su un trasformatore insisteranno 14 PowerBlock, mentre sugli altri due trasformatori si attesteranno 4 PowerBlock ciascuno. Sulla cabina di trasformazione 1 si attesteranno 14 PowerBlock. per una potenza complessiva su ogni cabina pari a 617,4 kW. Il trasformatore installato avr una potenza di targa di 1000 kVA e sar in resina. I PowerBlock si attesteranno sul quadro generale di bassa tensione QGBT1, il parallelo delle linee provenienti dai vari PowerBlock sar effettuato sulla barratura generale del quadro. Il trasformatore avr, sull'uscita, la protezione della sezione in media tensione. La cella di media tensione, presente nel locale di trasformazione, sar dotata di Sistema di Protezione Generale e di Interfaccia conforme alla CEI 0-16. Dalla cabina di trasformazione MT/bt, in uscita dalle celle di media tensione, partiranno i cavi in media tensione del tipo RG7H1R/18-30 kV, posati in cavidotti interrati, che raggiungeranno la cabina dove si effettuer l'allaccio con la rete ENEL. Nella cabina dove si effettuer l'allacciamento con la rete ENEL saranno presenti le celle di media tensione a protezione delle condutture in media tensione in partenza.
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Sulla cabina di trasformazione 2 si attesteranno 4 PowerBlock. per una potenza complessiva su ogni cabina pari a 176,4 kW. Il trasformatore installato avr una potenza di targa di 315 kVA e sar in resina. I PowerBlock si attesteranno sul quadro generale di bassa tensione QGBT2, il parallelo delle linee provenienti dai vari PowerBlock sar effettuato sulla barratura generale del quadro. Il trasformatore avr, sull'uscita, la protezione della sezione in media tensione. La cella di media tensione, presente nel locale di trasformazione, sar dotata di Sistema di Protezione Generale e di Interfaccia conforme alla CEI 0-16. Dalla cabina di trasformazione MT/bt, in uscita dalle celle di media tensione, partiranno i cavi in media tensione del tipo RG7H1R/18-30 kV, posati in cavidotti interrati, che raggiungeranno la cabina dove si effettuer l'allaccio con la rete ENEL. Nella cabina dove si effettuer l'allacciamento con la rete ENEL saranno presenti le celle di media tensione a protezione delle condutture in media tensione in partenza. Sulla cabina di trasformazione 3 si attesteranno 4 PowerBlock. per una potenza complessiva su ogni cabina pari a 176,4 kW. Il trasformatore installato avr una potenza di targa di 315 kVA e sar in resina. I PowerBlock si attesteranno sul quadro generale di bassa tensione QGBT3, il parallelo delle linee provenienti dai vari PowerBlock sar effettuato sulla barratura generale del quadro. Il trasformatore avr, sull'uscita, la protezione della sezione in media tensione. La cella di media tensione, presente nel locale di trasformazione, sar dotata di Sistema di Protezione Generale e di Interfaccia conforme alla CEI 0-16. Dalla cabina di trasformazione MT/bt, in uscita dalle celle di media tensione, partiranno i cavi in media tensione del tipo RG7H1R/18-30 kV, posati in cavidotti interrati, che raggiungeranno la cabina dove si effettuer l'allaccio con la rete ENEL. Nella cabina dove si effettuer l'allacciamento
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con la rete ENEL saranno presenti le celle di media tensione a protezione delle condutture in media tensione in partenza. Le ubicazioni di tutte le apparecchiature elettriche: PowerBlock, Trasformatori, Cabina Elettrica, sono individuate nella Tav.PD110. I collegamenti tra le apparecchiature elettriche a servizio dellimpianto saranno realizzate per mezzo di cavi idonei che correranno allinterno di cavidotti dotati delle opportune protezioni e saranno dotati di adeguati pozzetti di ispezione.

4.5.2 Quadri QUADRO DI CAMPO E QUADRO DI PARALLELO Il quadro di campo e il quadro di parallelo risulteranno essere installati su tutte e tre le sezioni di impianto e saranno installati all'interno dei vari PowerBlock. Il quadro di campo ha la funzione di raccogliere i cavi che provengono dalle varie stringhe. Sul quadro di campo si troveranno sia gli scaricatori per la protezione contro le sovratensione dei vari moduli, che i sezionatori di campo. Dai morsetti di uscita del quadro di campo si derivano i cavi che si attesteranno sui relativi inverter. Su ogni PowerBlock saranno presenti sei inverter monofase. Gli inverter presenti sul PowerBlock saranno messi in parallelo sul quadro di parallelo, in modo da ottenere una configurazione trifase. Sul quadro di parallelo si troveranno sia interruttori di manovra che apparecchiature per la protezione dell'impianto dal sovraccarico e dal corto circuito.

QUADRO QP PROTEZIONE POWERBLOCK In partenza da ogni Powerblock si installer un quadro al cui interno si avr un interruttore magnetotermico differenziale (in classe A) a protezione del cavo del tipo FG70-R 0,6/1kV che si collegher al relativo quadro QGBT. All'interno dello stesso quadro si installer un SPD a protezione dell'inverter
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(per evitare che si possa avere ingresso di sovratensioni indirette dal lato bt, in corrente alternata).

QUADRO QGBT1, QBT2 E QGBT3 (locale di trasformazione) In ognuna delle TRE cabine di trasformazione bt/MT (ciascuna relativa a una sezione di impianto) sar realizzato un quadro per la protezione dei cavi provenienti dai PowerBlock e per effettuare il parallelo dei vari PowerBlock. Il quadro sar realizzato con carpenteria metallica, del tipo ad armadio autoportante con grado di protezione IP30. Il quadro dovr essere dotato di tutte le apparecchiature necessarie per fornire il quadro completo e a regola darte. Il quadro dovr essere dotato di regolare certificazione secondo la CEI 17-13/1. I conduttori per il cablaggio interno saranno del tipo non propagante lincendio, come prescrive la norma CEI 20-22 e saranno collegati ad apposite morsettiere o direttamente sugli apparecchi. I conduttori di cablaggio dovranno essere contenuti in canalette in PVC autoestinguente di opportune dimensioni. La colorazione dei conduttori di cablaggio dovr seguire un determinato codice che ne permetta la immediata classificazione al sistema di appartenenza (es. se circuito di potenza, comando, ausiliari). Le giunzioni allinterno dei quadri devono essere evitate. Dovranno essere prese tutte le precauzione per la protezione dei contatti diretti (vedi paragrafo 5) e le parti attive dovranno essere protette da isolante asportabile solo mediante distruzione, non sono accettate quindi vernici o resine sintetiche da applicare sulle parti attive. Per le parti terminali delle condutture si dovranno utilizzare capicorda isolati. Le apparecchiature saranno del tipo modulare adatte per il montaggio a scatto su barra DIN, con caratteristiche uguali a quelle riportate sugli schemi unifilari allegati. La dimensione della carpenteria dovr essere tale da mantenere un margine vuoto e disponibile per future evoluzioni dellimpianto, pertanto lo spazio occupato dalle apparecchiature non dovr essere superiore al 75% del volume del quadro.
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Sar necessario posizionare sul fronte quadro targhette con lindicazione chiara e indelebile delle funzioni dogni singola apparecchiatura, nonch una targhetta riportante il nome dellinstallatore e tutti i dati caratteristici del quadro come da normativa. La protezione contro i sovraccarichi e i cortocircuiti deve essere effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle norme CEI 64.8 cap.VI, in particolare il coordinamento sar realizzato nel rispetto delle condizioni precedentemente dette Gli interruttori automatici magnetotermici avranno un potere dinterruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto dinstallazione e indicata negli schemi di progetto. Gli schemi dei quadri elettrici sono riportati in Appendice alla presente relazione e pi completamente in All.5.

4.5.3 Cavi Le sezioni dei conduttori saranno scelte in funzione della corrente nominale del carico alimentato, del dispositivo di protezione installato a monte, delleventuale coefficiente di riduzione per tenere conto di problemi di stipamento nelle tubazioni o nei canali e della caduta di tensione massima ammissibile che, come stabilisce la norma 64.8, in condizioni ordinarie di funzionamento non deve mai superare il 4% della tensione nominale nel punto di consegna. I conduttori da porre in opera dovranno possedere caratteristiche di non propagazione dellincendio, in conformit alla norma CEI 20-22 e in base alle modalit di posa, individuate nellambiente in esame, simpiegheranno i seguenti tipi: 1. Posa interrata (cavi MT): RG7H1R - 18/30 kV; 2. Posa interrata: FG70R o FG7R - 0,6/1kV; 3. Posa in tubo PVC o canaletta PVC a parete o sotto traccia: FROR o FG70R;
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4. Posa interrata (cavi che vanno dai Powerblock fino ai trasformatori elevatori): FG70H2R 0,6/1kV; I conduttori unipolari impiegati nellesecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle dunificazione CEI-UNEL 00722 e 00712 In particolare: blu chiaro per il conduttore di neutro; giallo/verde per i conduttori di protezione ed equipotenziali. i conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco dai colori: nero, grigio e marrone. Qualora si preveda lesistenza di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate. Tuttavia ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purch essi siano isolati per la tensione pi elevata e le singole cassette siano internamente munite di diaframmi, amovibili se non per mezzo dattrezzo, tra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi elettrici diversi. I carichi devono essere opportunamente equilibrati sulle fasi, in modo tale che il massimo grado di squilibrio ad impianto completamente funzionante non superi il 20% tra le fasi. La sezione del conduttore di neutro sar pari a quella del condutore di fase se la sezione della fase inferiore a 16 mm 2 o (per qualunque altra sezione della fase) se il circuito monofase. Nel caso in cui la sezione del conduttore di fase sia maggiore di 16 mm 2 il neutro potr avere una sezione pari alla met di quella della fase e in ogni caso mai al di sotto di 16 mm 2. Durante la posa delle condutture si dovr fare attenzione ad evitare sforzi di trazione eccessivi e alla formazione di raggi di curvatura inferiori a quelli ammessi dalla Norma. Le riduzioni della sezione delle condutture, senza una adeguata protezione nel punto di variazione di sezione, non sono ammesse a meno che la derivazione non abbia una lunghezza inferiore a 3 metri, sia lontana da materiali combustibili e il rischio di corto circuito sia ridotto al minimo.
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4.5.4 Cabina elettrica e Trasformatori La sezione di media tensione risulta essere cos strutturata: Si avranno tre locali di trasformazione bt/MT, ai quali arriveranno tutti i cavi in partenza dai Powerblock presenti in campo che saranno posti in parallelo sul quadro QGBT. In ognuno dei tre locali sar presente un trasformatore elevatore (la cui taglia stata indicata ai paragrafi precedenti) dal quale partiranno i cavi in media tensione che raggiungeranno i relativi locali di consegna, nei quali si effettuer il parallelo con la rete ENEL. I dettagli grafici delle apparecchiature sono riportate in Appendice al presente elaborato, la loro ubicazione riportata in Tav. PD110. Nei relativi locali di consegna saranno presenti le celle di media tensione (una per ogni sezione di impianto) al cui interno si troveranno le apparecchiature classificate come Dispositivo Generale e Dispositivo di Interfaccia, dotate della Sistema di Protezione e della Sistema di Protezione di Interfaccia come indicato nella CE 0-16, inoltre sar presente il Dispositivo di rincalzo. Per chiarimenti si veda lo schema di distribuzione allegato. - Sezione media tensione La sezione media tensione, sar costituita da quadri di media tensione composti da celle dotate di protezioni (interruttori motorizzati) e di interruttore di manovra isolati in vuoto o in SF6. Il dimensionamento delle linea MT sar eseguito in base al valore della corrente di cortocircuito simmetrica lato MT ed al tempo di eliminazione del guasto, rispetto alla massima energia specifica passante sopportabile dal cavo.

- Apparecchiature di media tensione Quadro di media tensione isolato in gas, in esecuzione senza perdita di continuit d'esercizio, a semplice sistema di sbarra, esente da manutenzione, insensibile alle condizioni climatiche, ermeticit garantita a vita (interruttore di durata E2-M1), completamente certificato, ampliabile,

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nessun lavoro col gas per il montaggio e ampliamento, montaggio semplificato, allacciamento cavi MT dal fronte. Il quadro dovr essere esente da manutenzione a vita, completamente certificato e isolato in gas SF6. La capsula di contenimento del gas SF6 sar completamente saldata (esente da guarnizioni) quindi ermetica secondo IEC 60694. La capsula sar costruita in acciaio inox. Gli isolatori passanti, cos come tutti gli organi di manovra, saranno saldati direttamente sulla capsula di contenimento SF6 (esenti da guarnizioni). Lermeticit del quadro sar garantita per un periodo > di 30 anni. I pannelli singoli verranno affiancati e collegati per mezzo di sbarre omnibus isolate allesterno delle capsule di contenimento del gas SF6. Non saranno necessari lavori con il gas SF6 nella fase di montaggio, ampliamento ed esercizio del quadro. I comandi del sezionatore a 3 posizioni e dellinterruttore integrato in gas saranno posti allesterno della capsula SF6 e facilmente accessibili. I comandi, cos come gli apparecchi, saranno garantiti esenti da

manutenzione. Trasformatori di corrente e di tensione devono essere alloggiati allesterno della capsula in SF6. I cavi allacciati dal fronte. Non sono ammesse segregazioni isolanti: classe delle segregazioni PM secondo CEI EN 62271-200.

Interruttore in gas secondo IEC 62271-100, classe M1-E2-C1 I quadri MT saranno equipaggiati con interruttore secondo IEC 62271100, classe M1-E2-C1, con tecnica di interruzione dell'arco rotante. Gli interruttori sono equipaggiati con:

Chiusura manuale a mezzo leva, apertura ad accumulo di energia, comandi manuali; opzionale: a motore.

Sganciatore di apertura oppure opzionale : dispositivo di minima tensione.


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Contatti aux con 2NA + 2NC + 2 scambio, opzionale 7NA + 7NC + 2 scambio.

Contamanovre opzionale Indicatori meccanici interruttore aperto/chiuso.

Interruttore di manovra sezionatore a tre posizioni secondo IEC62271103 e IEC62271-105 Il sezionatore dovr essere realizzato secondo IEC62271-103 e IEC62271-105 in classe M1-E3 del tipo a tre posizioni racchiuso in un involucro in acciaio presenza del gas. Le posizioni del sezionatore sono CHIUSO SU LINEA - APERTO CHIUSO SU TERRA con comando indipendente dalloperatore. La costruzione del sezionatore impedisce la chiusura contemporanea su linea e su terra senza luso di blocchi a chiave. Nel pannello sezionatore, il sezionatore sottocarico a 3 posizioni a comando manuale (opzione per comando a motore). Nel pannello sezionatore con fusibili, lapertura del sezionatore a 3 posizioni collegata ai fusibili ad alto potere di rottura ed il comando manuale (ad accumulo di energia solo per lo sgancio). Il sezionatore sottocarico e il sezionatore di terra sono facili da manovrare e sono interbloccati meccanicamente. Il comparto fusibili cos come laccesso ai cavi MT sono possibili solo a derivazione chiuso a terra. isolato in gas SF6 con possibilit di controllo della

Comparto cavi Lingresso cavi accessibile dal fronte. La porta cavi MT accessibile solo con derivazione chiusa a terra. Le terminazioni cavo sono studiate per poter accettare qualsiasi tipo di terminale a T. La prova cavi possibile direttamente sul terminale a T senza scollegamento dei cavi stessi. Trasformatori di corrente e di tensione Trasformatori di corrente
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I trasformatori di corrente sono del tipo toroidale trifasi monoblocco. Sono montati allesterno della capsula SF6 a potenziale di terra, direttamente sugli isolatori passanti della derivazione. E possibile montare TA toroidali anche sui cavi di derivazione. Trasformatori di tensione I trasformatori di tensione sono del tipo metallicamente incapsulati. Essi sono estraibili e vengono alloggiati allesterno della capsula SF6 sia sulla derivazione che sulle sbarre omnibus. I trasformatori di corrente e tensione per le celle misura possono essere del tipo convenzionale o del tipo combinato. Segregazioni metalliche secondo IEC62271-200 classe PM

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Il quadro sar previsto con separazioni metalliche tipo sendzimirgalvanised in classe PM secondo IEC62271-200 e/o in acciaio INOX. Sbarre omnibus Le sbarre omnibus sono collocate allesterno della capsula SF6 e sono metallicamente segregate, in classe PM secondo IEC62271-200, dal resto del quadro. Le sbarre omnibus consistono in tondi di rame con isolamento in gomma siliconica. E possibile lampliamento senza lavori col gas SF6. Carpenterie Le carpenterie sono di lamiera Senzdimir zincate. Le parti frontali sono trattate con verniciatura a polvere di tonalit grigio chiaro. Per lallacciamento cavi ogni cella munita di piastre di ancoraggio orientabili in larghezza e profondit. Fusibili Le camere portafusibili sono unipolari e collocate allesterno della capsula SF6. Le stesse sono accessibili con derivazione chiusa a terra. Gli scomparti fusibili saranno classificati LSC2A PM secondo CEI EN 62271-200. Lampade di presenza tensione Il quadro provvisto di prese capacitive per indicatori di presenza tensione

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Dati tecnici
Tensione nominale Tensione di esercizio Tensione di prova: Ad impulso A frequenza industriale Frequenza Corrente nominale delle sbarre Corrente nominale alimentazioni Corrente nominale cella RK (Linea) Corrente nominale cella TR (Trasformatore) Potere di stabilimento nominale per derivazione linea per derivazione trasformatore per interruttore Corrente di c.to c.to per 1 sec. Isolamento (kA) (kA) (kA) (kA) SF6 50 25 50 20 < 0,5 bar 40 25 40 16 (kV) (kV) (Hz) (A) (A) (A) (A) 75 28 50 630 630 400/630 200 125 50 50 630 630 400/630 200 (kV) (kV) 10 10 24 20

Sezione di trasformazione La sezione di media tensione risulta essere cos strutturata: Si avranno tre locali di trasformazione bt/MT, ai quali arriveranno tutti i cavi in partenza dai Powerblock presenti in campo che saranno posti in parallelo sul quadro QGBT. In ognuno dei tre locali sar presente un trasformatore elevatore (la cui taglia stata indicata ai paragrafi precedenti) dal quale partiranno i cavi in media tensione che raggiungeranno i relativi locali di consegna, nei quali si effettuer il parallelo con la rete ENEL. I dettagli grafici delle apparecchiature sono riportate in Appendice al presente elaborato, la loro ubicazione riportata in Tav. PD110. Nei relativi locali di consegna saranno presenti le celle di media tensione (una per ogni sezione di impianto) al cui interno si troveranno le apparecchiature classificate come Dispositivo Generale e Dispositivo di Interfaccia, dotate della Sistema di Protezione e della Sistema di Protezione di Interfaccia come indicato nella CE 0-16, inoltre sar presente il Dispositivo di rincalzo. Per chiarimenti si veda lo schema di distribuzione allegato.
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- Sezione media tensione La sezione media tensione, sar costituita da quadri di media tensione composti da celle dotate di protezioni (interruttori motorizzati) e di interruttore di manovra isolati in vuoto o in SF6. Il dimensionamento delle linea MT sar eseguito in base al valore della corrente di cortocircuito simmetrica lato MT ed al tempo di eliminazione del guasto, rispetto alla massima energia specifica passante sopportabile dal cavo.

- Apparecchiature di media tensione Quadro di media tensione isolato in gas, in esecuzione senza perdita di continuit d'esercizio, a semplice sistema di sbarra, esente da manutenzione, insensibile alle condizioni climatiche, ermeticit garantita a vita (interruttore di durata E2-M1), completamente certificato, ampliabile, nessun lavoro col gas per il montaggio e ampliamento, montaggio semplificato, allacciamento cavi MT dal fronte. Il quadro dovr essere esente da manutenzione a vita, completamente certificato e isolato in gas SF6. La capsula di contenimento del gas SF6 sar completamente saldata (esente da guarnizioni) quindi ermetica secondo IEC 60694. La capsula sar costruita in acciaio inox. Gli isolatori passanti, cos come tutti gli organi di manovra, saranno saldati direttamente sulla capsula di contenimento SF6 (esenti da guarnizioni). Lermeticit del quadro sar garantita per un periodo > di 30 anni.

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I pannelli singoli verranno affiancati e collegati per mezzo di sbarre omnibus isolate allesterno delle capsule di contenimento del gas SF6. Non saranno necessari lavori con il gas SF6 nella fase di montaggio, ampliamento ed esercizio del quadro. I comandi del sezionatore a 3 posizioni e dellinterruttore integrato in gas saranno posti allesterno della capsula SF6 e facilmente accessibili. I comandi, cos come gli apparecchi, saranno garantiti esenti da

manutenzione. Trasformatori di corrente e di tensione devono essere alloggiati allesterno della capsula in SF6. I cavi allacciati dal fronte. Non sono ammesse segregazioni isolanti: classe delle segregazioni PM secondo CEI EN 62271-200.

Interruttore in gas secondo IEC 62271-100, classe M1-E2-C1 I quadri MT saranno equipaggiati con interruttore secondo IEC 62271100, classe M1-E2-C1, con tecnica di interruzione dell'arco rotante. Gli interruttori sono equipaggiati con:

Chiusura manuale a mezzo leva, apertura ad accumulo di energia, comandi manuali; opzionale: a motore.

Sganciatore di apertura oppure opzionale : dispositivo di minima tensione.

Contatti aux con 2NA + 2NC + 2 scambio, opzionale 7NA + 7NC + 2 scambio.

Contamanovre opzionale Indicatori meccanici interruttore aperto/chiuso.

Interruttore di manovra sezionatore a tre posizioni secondo IEC62271103 e IEC62271-105 Il sezionatore dovr essere realizzato secondo IEC62271-103 e IEC62271-105 in classe M1-E3 del tipo a tre posizioni racchiuso in un involucro in acciaio presenza del gas.
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isolato in gas SF6 con possibilit di controllo della

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Le posizioni del sezionatore sono CHIUSO SU LINEA - APERTO CHIUSO SU TERRA con comando indipendente dalloperatore. La costruzione del sezionatore impedisce la chiusura contemporanea su linea e su terra senza luso di blocchi a chiave. Nel pannello sezionatore, il sezionatore sottocarico a 3 posizioni a comando manuale (opzione per comando a motore). Nel pannello sezionatore con fusibili, lapertura del sezionatore a 3 posizioni collegata ai fusibili ad alto potere di rottura ed il comando manuale (ad accumulo di energia solo per lo sgancio). Il sezionatore sottocarico e il sezionatore di terra sono facili da manovrare e sono interbloccati meccanicamente. Il comparto fusibili cos come laccesso ai cavi MT sono possibili solo a derivazione chiuso a terra.

Comparto cavi Lingresso cavi accessibile dal fronte. La porta cavi MT accessibile solo con derivazione chiusa a terra. Le terminazioni cavo sono studiate per poter accettare qualsiasi tipo di terminale a T. La prova cavi possibile direttamente sul terminale a T senza scollegamento dei cavi stessi. Trasformatori di corrente e di tensione Trasformatori di corrente I trasformatori di corrente sono del tipo toroidale trifasi monoblocco. Sono montati allesterno della capsula SF6 a potenziale di terra, direttamente sugli isolatori passanti della derivazione. E possibile montare TA toroidali anche sui cavi di derivazione. Trasformatori di tensione I trasformatori di tensione sono del tipo metallicamente incapsulati. Essi sono estraibili e vengono alloggiati allesterno della capsula SF6 sia sulla derivazione che sulle sbarre omnibus. I trasformatori di corrente e tensione per le celle misura possono essere del tipo convenzionale o del tipo combinato. Segregazioni metalliche secondo IEC62271-200 classe PM
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Il quadro sar previsto con separazioni metalliche tipo sendzimirgalvanised in classe PM secondo IEC62271-200 e/o in acciaio INOX. Sbarre omnibus Le sbarre omnibus sono collocate allesterno della capsula SF6 e sono metallicamente segregate, in classe PM secondo IEC62271-200, dal resto del quadro. Le sbarre omnibus consistono in tondi di rame con isolamento in gomma siliconica. E possibile lampliamento senza lavori col gas SF6. Carpenterie Le carpenterie sono di lamiera Senzdimir zincate. Le parti frontali sono trattate con verniciatura a polvere di tonalit grigio chiaro. Per lallacciamento cavi ogni cella munita di piastre di ancoraggio orientabili in larghezza e profondit. Fusibili Le camere portafusibili sono unipolari e collocate allesterno della capsula SF6. Le stesse sono accessibili con derivazione chiusa a terra. Gli scomparti fusibili saranno classificati LSC2A PM secondo CEI EN 62271-200. Lampade di presenza tensione Il quadro provvisto di prese capacitive per indicatori di presenza tensione
Sezione di fase Conduttore di protezione Conduttore di protezione infilato nello stesso tubo esterno al tubo della fase della fase Sezione minore o uguale a 16 Sezione uguale alla fase mm
2 2

Sez. 2.mm 5 meccanicamente


2

se protetto

Sez. 4 mm se non protetto meccanicamente Sezione maggiore di 16 e Sezione 16 mm minore o uguale a 35 mm


2 2 2

Sezione 16 mm

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Sezione maggiore di 35 mm

Met

della

sezione
2

del Met

della

sezione
2

del

conduttore di fase con un conduttore di fase con un minimo di 16 mm minimo di 16 mm

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4.5.5 Protezioni e certificazioni La scelta della potenza nominale dellimpianto fotovoltaico sar effettuata in modo che la quantit di energia elettrica da esso producibile su base annua (in corrente alternata) copra parte del fabbisogno energetico dellutente e anche in base alla disponibilit di superficie sulla quale porre i pannelli solari. La quantit di energia elettrica producibile sar calcolata, comunque, sulla base dei dati radiometrici di cui alla citata norma UNI 10349 e assumendo come efficienza operativa del media annuale dell'impianto delI80% sar dellefficienza nominale generatore fotovoltaico. Limpianto

progettato per avere: a) una potenza lato corrente continua superiore all85% della potenza nominale del generatore fotovoltaico, riferita alle particolari condizioni di irraggiamento; b) una potenza attiva, lato corrente alternata, superiore al 90% della potenza lato corrente continua (efficienza del gruppo di conversione); Lintero impianto dovr godere di una garanzia non inferiore a due anni a far data dal collaudo dellimpianto stesso, mentre i moduli fotovoltaici godranno di una garanzia di 20 anni sempre a partire dalla data di collaudo. I moduli impiegati DOVRANNO essere certificati come conformi alla Norma EN 61215 (CEI 82-2)

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OPERE ACCESSORIE
Il presente capitolo descrive nel dettaglio i presidi per lancoraggio

delle strutture al terreno nonch le caratteristiche tecniche della struttura di sostegno stessa rappresentata nel dettaglio in Tav. PD050 e Tav. PD090

5.1

Strutture di supporto Nel progetto prevista linstallazione di tre file parallele di pannelli per

ogni stringa; ogni pannello fotovoltaico fissato a n. 2 traversi longitudinali, che a loro volta sono ancorati ai telai trasversali. La struttura di supporto dei pannelli fotovoltaici, quindi, costituita dai traversi longitudinali e da una serie di telai trasversali, ad interasse di 2,50 m, che trasmettono le azioni alle fondazioni. Per controventare la struttura in direzione longitudinale si dispone un controvento a croce in una campata centrale. I traversi longitudinali, I montanti e le aste diagonali del telaio

superiore in p tipo diretto in c.a. Per maggiori dettagli si rimanda agli elaborati grafici. Per una trattazione pi accurata delle verifiche strutturali si rimanda allElab. F Relazione di calcolo strutturale.

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5.2

Sistema di Ancoraggio

strutture di fondazione per una lunghezza l = 0,55 m. Attraverso i montanti vengono trasmessi carichi puntiformi alle strutture di fondazione che ripartiscono tali azioni al terreno. Vista la regolarit in pianta, si prevede fondazione di tipo a trave in c.a. (di dimensioni in sezione di 0,65 x 0,65 m) che collega i montanti pi alti, mentre plinti in c.a. di dimensioni 0,65 x 0,65 x 0,65 m in corrispondenza dei montanti pi bassi. Le strutture di fondazione verranno realizzate in c.a. utilizzando calcestruzzo classe C32/40. Il piano di posa della platea posto a -75/80 cm dal piano campagna attuale. Come indicato nella relazione geologica e geotecnica allegata, non si prevedono interazioni fra piano di posa della fondazione e livello della falda.

5.3

Impianti Ausiliari

11.2.1 Impianto di illuminazione Il campo fotovoltaico, i passaggi di servizio e le cabine elettriche saranno dotati di impianto di illuminazione, l'illuminamento minimo lungo le vie carrabili garantito sar di 10lux. L'illuminazione della viabilit sar realizzata con riflettori in alluminio stampato, diffusore in policarbonato trasparente infrangibile ed

autoestinguente V2, stabilizzato ai raggi UV con pressacavo PG, reattore rifasato, con staffa di montaggio Classe di protezione I, IP65, dotati di lampada SAP da 100W, fissati su palo in alluminio estruso rigato, con
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finestra di ispezione. Altezza palo 4,1m fuori terra. Il

cavidotto di

alimentazione sar interrato e cavi di spessore adeguato alle cadute di tensione sulla linea. Relativamente ai lampioni si suggerisce lutilizzo del lampione schermato (cut - off). Tale lampione ha l'ottica piana incassata ed montato con una inclinazione rispetto al piano di calpestio di zero o pochi gradi. Le due soluzioni fanno in modo che la luce diretta verso il cielo sia minore del 1% (apparecchi di illuminazione che assicurino che il flusso emesso sopra lorizzonte sia uguale a zero). 11.2.2 Impianto di controllo e monitoraggio Ogni sezione dell'impianto fotovoltaico sar dotata di sistema di monitoraggio impianto fotovoltaico inverter e stringhe. Sar installato un Datalogger per il monitoraggio locale e remoto

impianto fotovoltaico, necessario per la trasmissione di messaggi di errore via SMS, FAX o E-mail e linterrogazione a distanza dellimpianto FV via INTERNET. Il data logger dovr registrare i valori istantanei, la resa e gli eventi degli inverter e di tutte le stringhe e trasmettere il tutto automaticamente ad un server. Si dovr accedere ai dati dell'impianto da qualsiasi PC con accesso a internet. Il sistema di monitoraggio sar dotato anche di sensore di irradianza e temperatura. 11.2.3 Impianto di allarme e videosorveglianza E prevista linstallazione di un sistema di video sorveglianza per lintero campo FV composto da: telecamere tipo night&day fisse complete di staffa per fissaggio su palo e custodia con obiettivo fisso 4,3 mm, unit di acquisizione immagini DVR con registrazione in locale h24 con possibilit di remotizzare in Centrale Operativa con sistema di connessione ad onde radio compresi i collegamenti elettrici ed il quadretto di comando. Le suddette telecamere
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garantiranno la copertura degli accessi principali al campo FV e delle cabine di conversione.

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