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L'EDITORIALE

COLORO CHE HANNO VOLUTO L'INVASIONE DEL PAESE


STANNO TIRANDO I REMI IN BARCA.
di Roberto Quintavalle
Doveva per forza scoppiare una crisi economica mondiale per costringere al dietro-
front quella classe di speculatori senza scrupoli che ha provocato la frantumazione
di intere classi lavoratrici Italiane, gli Industriali. Grandi e piccoli.
Anno dopo anno l'economia peggiora e l'ingegneria sociale ne è sempre piu' una
metastasi. L'immigrazione diventa campo scientifico-economico, percio' criticarla
non è solo materia esclusiva per i cosiddetti "xenofobi".
Proprio cosi' l'economia arranca percio' si perdono cespiti, cespiti non realizzabili
nemmeno con la manodopera a valore dimezzato quali gli stranieri, extra-
comunitari e comunitari, pertanto bisogna correre ai ripari.
Questi figuri in perenne concorso con la triplice sindacale hanno causato la scusante
sociale per dare il calcio d'inizio all'invasione del paese sin da quei famosi anni
ottanta, la disperata necessita' di forza lavoro dall'estero. La politica Democristiana
e Socialista mosse i primi passi nell'associazione lucrosa con la famigerata Legge
Martelli - 28.2.1990 n.39
Anni di cambiamenti epocali specie in economia, anni di comunisti che blateravano
di " Lavoriamo poco ma tutti " dopo che essi hanno avuto il coraggio di distruggere
la scala mobile ( che dalle speculazioni dell'Euro alla crisi odierna sarebbe stata
utilissima ) e in seguito la politica dell'introduzione degli straordinari per
giustificare un massacrante ma inesistente incremento costo del lavoro, cio' sempre
in collaborazione con sindacati lungimiranti con in testa la CGIL Internazionalista
irremovibile, clero mondialista affine ai sindacati e politici siniscalchi.
Qui nel Nord-est florido, panciuto e cattolicissimo ebbe molta efficacia il piagnisteo
della famosa pressione fiscale atta a sfruttare, secondo loro, le regioni piu' ricche per
motivi etno-centrici. (Ndr boh...)
All'epoca la situazione della disoccupazione era abbastanza gestibile, le risorse per
creazione di integrazione al lavoro c'erano nonostante l'eterna e sempre attuale
distonia tra scuola e mondo del lavoro ma costoro gridavano ad una improvvisa ed
insensata mancanza di forza lavoro, tutto ad un tratto come se migliaia di lavoratori
italiani fossero stati rapiti e fatti sparire. Bisogna disfarsi della zavorra Italiana
produttrice di costi ( che per loro erano gli stipendi e tutto cio' che determinava i
diritti del lavoratori Italiani ) dato che un mercato nuovo, innovativo che offre
moltitudini senza arte ne' parte, pertanto gestibilissimi, era alle porte, senza
eccessive scocciature da parte dei legislatori e dei sindacati s'intende.
La strategia comune è stata semplice e disarmante :
Abbassiamo o teniamo stabilmente inalterati gli stipendi per creare l'emorragia
all'interno delle classi lavoratrici nazionali, consapevoli della valvola di sfogo del
lavoro nero. Questa tesi risultera' valida sia per il primario che per il secondario
come per il commercio e l'artigianato. ( L'Euro speculazione in tutti i campi è stata
un toccasana a riguardo )
Gli Italiani di colpo sono diventati degli sfaticati quindi è giusto aiutare i poveri
emigrati volenterosi ed affamati.
Si inizio' con la chiamata diretta dello straniero ai nostri posti di lavoro per venire
poi abolita allo scopo di creare l'effetto valanga ( piu' ne assumiamo meno
spendiamo ) lo stesso degli anni 50' e 60' con la manodopera meridionale al nord con
il problema che essi erano Italiani e quindi dovevano essere pagati come i lavoratori
settentrionali.
Inutile citare le conseguenze immani da tutto cio' per quanto riguarda la politica
contrattuale nazionale del tutti a contratto determinato, padre nobile del precariato
gia' in via di aggravamento. Posto fisso sempre piu' miraggio, dato che ( e cio' non è
stato un fattore di poco conto ) i nostri preziosi immigrati 8 volte su 10 hanno
rifiutato e rifiutano tuttora un posto indeterminato dato che 3 mesi su 12 devono
essere vissuti nei paesi d'origini portando il malloppo che "guadagnano" in Italia
per farlo fruttare quadrupicandolo o quintuplicandolo nei paesi d'origine per via
della legge del cambio. Esempio: Un operaio Brasiliano guadagna in Brasile dai 120
ai 150 euro al mese, cosi' come un Moldavo dagli 80 ai 90 euro, fatevi quindi due
calcoli con uno stipendio Italiano che sia anche di 800 euro al mese. E' la solita solfa
ma è cosa utile rammentarla sempre.
La nonchalance con cui i media, i politici e i sindacati trattano i problemi attuali del
Veneto a cassa integrazione triplicata, della crisi dell'Aprilia di Scorzè (VE) o
dell'Electrolux di Susegana (TV) è agghiacciante, viene prima il foraggio Alitalia
ovviamente, ma se si accenna al Veneto, eh no, e' l'immigrazione all'interno del
mondo del lavoro a tenere banco e qui si trovano sempre i soliti politici da salumeria
che siano di provata fede cristiana o venetista a reggere il moccolo, e i rossi e post-
rossi? Con i sindacati ovviamente in quell'eterna farsa dell'odiamoci tutti ma
aiutiamoci tutti per far entrare gli utili nel nostro magnifico sistema economico che
ora è un colabrodo cio' applicando sempre la famosa ricetta Agnelli-Fiat che se gli
utili privati diventano perdite occorre socializzarli.
Inutile dire inoltre, che gli ammortizzatori sociali per i signori immigrati dovremo
sborsarli noi Italiani, anche se in un paese con dignita' si dovrebbe rispedire a casa
uno straniero senza lavoro nonostante la propria riproduzione sessuale prolifica o
nonostante lo Stato Vaticano che preme per i ricongiungimenti familiari, dato che
nella famiglia dell'immigrato l'ammortizzatore sociale dovra' coprire tutti gli
appartenti di quella famiglia. Non sarebbe giusto farli pagare a coloro che li hanno
assunti invece farli defecare da un'INPS gia' in rosso?
Comunque sia, un concetto rimane sempre eguale per tutti:
Assolutamente vietato tentare un recupero di forze alla classe lavoratrice Italiana
attraverso espedienti sociali, scuola, regioni o stato perche' questi vogliono
tornaconto o no l'invasione del paese. D'altronde adesso c'e' la crisi.
Addirittura si parla di blocco all'immigrazione, di blocco di domande di lavoro
come dice Massimo Carraro AD di Morellato, domande che ovviamente non hanno
motivo di esistere durante una crisi pesante, vero Carraro? Pertanto che blocchi a
fare?
Si chiedono anche consigli ai capi delle comunita' Islamiche autentici semafori
nell'invasione del paese in continua collaborazione con i nostri principali attori,
come Joussef Tadil Imam di Treviso, niente poco di meno. Gentilini. Ma che fine hai
fatto?
Infine Sacconi e Maroni insistono sul ruolo fondamentale delle badanti che sembra
siano diventate piu' utili al fabbisogno nazionale di un operaio, ma l'invasione la si
favorisce anche con i pannoloni per gli incontinenti e la mia non è ironia.

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