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essere accompagnati da unattivit di sensibilizzazione interna ai differenti livelli aziendali.

Unipotesi di nuovo modello di gestione della logistica


La logistica rappresenta per lazienda una funzione strategica; nonostante ci, non si assistito ad unevoluzione organizzativa rilevante, soprattutto nelle piccole imprese. In pochi casi le aziende del settore calzaturiero hanno istituito al proprio interno una funzione logistica propriamente detta o almeno una funzione di coordinamento delle attivit logistiche. Il ciclo logistico di unazienda calzaturiera pu essere riconducibile allo schema delle produzione su commessa sulla base di una collezione gi predisposta (campionario). I processi aziendali si muovono ancora secondo logiche settoriali o funzionali e spesso senza nessun raccordo informativo: la ricerca e lo sviluppo delle collezioni non pianificato nel tempo e i progettisti (stilisti e modellisti) non costruiscono la base dati informativa necessaria per i processi a valle. Si rileva che la gestione delle vendite e degli ordini trae origine da una collezione non sempre formalizzata e configurata tra molte personalizzazioni per i clienti e con una limitata standardizzazione. Inoltre, non viene svolta una vera e propria attivit di pianificazione delle consegne con conseguente sbilanciamento tra richieste commerciali e capacit produttiva. Gli ordini sono pertanto trasformati in bolle di lavorazione (cartellini) senza seguire una logica di aggregazione che pu tener conto di vincoli tecnici, ma anche logistici (tempi di approvvigionamento e di attraversamento, priorit del cliente, date di consegna, ecc.). Le conseguenze possono essere: ritardi di consegna, disservizio al cliente e crescita dei costi della non qualit. Uno dei processi pi rilevanti la gestione degli ordini; esso, ancora oggi, risulta prevalentemente manuale ed ogni eventuale automazione viene percepita come una perdita di tempo e soprattutto una riduzione di flessibilit. In realt, si tratta molto spesso di alibi; basti pensare che il lead time complessivo del caricamento ordini, in alcune aziende, arriva ad essere lungo anche qualche settimana e questo per tutta una serie di motivi: errori di trascrizione, errori di caricamento, interpretazione dei dati e delle informazioni, eccessivi controlli, ecc. Se invece i campionari potessero essere opportunamente configurati e le combinazioni colori o varianti codificate, lagente/rappresentante potrebbe caricare lordine direttamente presso il cliente e la copia commissione sarebbe inviata, in tempo reale, al calzaturificio che provvederebbe al solo controllo. I benefici di questa procedura non sono solo legati alla velocit di caricamento, ma alla riduzione degli errori e alla tempestiva disponibilit delle informazioni necessarie, soprattutto nelle prime fasi di vendita, per lapprovvigionamento dei pellami pi venduti e per limmissione in produzione di determinati modelli. Un secondo aspetto molto importante nel processo di gestione delle vendite riguarda la formulazione del piano delle consegne. Come si pu facilmente rilevare le vendite si concentrano in alcuni mesi, pertanto, chiaro che se non viene attentamente svolta una fase di pianificazione della produzione, derivata da un piano delle consegne adeguato, il rischio di ritardo aumenta. Pianificare la produzione significa, anticipare i problemi di capacit produttiva valutando la possibilit, di seguire la domanda (utilizzando, ad esempio, reparti esterni), oppure anticipando la produzione suddividendola in lotti. Questa attivit pu essere realizzata mediante lutilizzo di strumenti di pianificazione, razionalizzando i lanci di produzione e tenendo conto del portafoglio ordini in essere, con la consapevolezza che anticipando troppo gli ordini, che hanno consegne successive, di fatto si ruba capacit produttiva agli ordini con consegne precedenti. La metodologia dovrebbe essere appunto quella di suddividere il portafoglio ordini in lotti fasati sulla capacit produttiva e anticiparne la realizzazione. I criteri di aggregazione in lotti possono essere diversi, ma i vincoli di cui tener conto sono: le date di consegna; la disponibilit delle attrezzature; la disponibilit dei materiali; la disponibilit di capacit produttiva. Il supporto logistico alla produzione consiste proprio in questa attivit, ottimizzare il piano di produzione coerentemente con i costi e con il livello di servizio atteso. Una fase fondamentale della logistica di produzione lattivit riguardante il controllo dellavanzamento della produzione; risulta importante conoscere come si sta muovendo la produzione e a che punto si trovano le varie bolle di lavorazione (cartellini). Questa fase, infatti, risulta estremamente articolata rispetto al passato, da un lato per la maggiore complessit del prodotto (maggior numero di lavorazioni, fasi ed accessori) e dallaltro, per il consistente utilizzo di produzione esternalizzata (terzisti o decentramento produttivo anche internazionale). Per ci che riguarda le spedizioni e pi in generale la logistica in uscita, poco o niente si fatto per lesternalizzazione di questo servizio se non per il trasporto. In un distretto, come quello fermano-maceratese, dove sono concentrate in pochi chilometri numerose aziende, non esistono ancora dei modelli consolidati di gestione della logistica, ossia operatori che offrano oltre al trasporto anche stoccaggio, allestimento ordini e spedizioni.

Fonte: elaborazioni su Berdini S. OPeRA (2007)

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