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PAOLA TARANGA GALLO

Oltre il corpo fisico

TESI per Operatore del Benessere e DBN

Settembre 2008

Con profonda gratitudine, ringrazio Upadhi e tutti quelli che in questo viaggio mi hanno sostenuta/contrastata, accolta/respinta, rispecchiata/celata, condiviso/dissentito, accompagnata/lasciata andare, in quanto ognuno mi ha e ho permesso di integrarmi e di essere qui. Deva Taranga

Sommario

PREFAZIONE INTRODUZIONE

I SETTE CHAKRA PRINCIPALI


17 Il Sistema dei Chakras 19 Primo Chakra: Muladhara 21 Secondo Chakra: Savadhistana 23 Terzo Chakra: Manipura 24 Quarto Chakra: Anahata 25 Quinto Chakra: Vishuddha 27 Sesto Chakra: Ajna 28 Settimo Chakra: Sahasrara

I CORPI SOTTILI
31 Il fenomeno della polarit 32 Primo corpo: Fisico 35 Secondo corpo: Eterico 38 Terzo corpo: Astrale 40 Quarto corpo: Mentale 45 Quinto corpo: Spirituale 47 I Sistemi di Credenza 53 Sintomi di identificazione 54 Sintomi di disidentificazione

ESPLORANDO IL TERZO CHAKRA


57 Il potere personale 59 Manifestazioni energetiche 61 Il triangolo di Karpman 63 Lidentificazione nei ruoli 63 La Vittima 64 Il Tiranno 65 Il Salvatore 66 Ulteriori Osservazioni 67 Messaggio del Maestro

BIBLIOGRAFIA

Prefazione
Osserva non sei il corpo Osserva non sei la mente Osserva non sei i sette corpi sottili dentro di te. Sei un testimone, una pura consapevolezza Questa consapevolezza ti porter trasformazione, la verit, la bellezza. tutto lo splendore dellesistenza. (Osho)

Tutto lUniverso composto di Energia, spesso non percepibile ai sensi fisici, ed chiamata Chi in Cina, Ki in Giappone e Prana in India. Il termine Prana, in sanscrito, significa letteralmente: soffio vitale, respiro o energia cosmica. Secondo la fisiologia induista, tutti gli esseri viventi attraverso la respirazione creano un interscambio tra il mondo esterno e quello interno. Tale comunicazione, che avviene attraverso il Prana, una comunione tra un essere e l'ambiente che lo circonda grazie alla respirazione che si assimila energia vitale. Il Prana raccolto all'atto del respiro, viene assimilato dai Chakras attraverso i canali di scorrimento delle energie detti Nadi. Il termine nadi proviene dal sanscrito e significa tubo, canale o vena. Questi canali, sono le vie attraverso le quali passa il prana per alimentare tutte le parti del corpo. Le tre nadi principali sono: Susumna, Ida e Pingala. I Flussi di energia, incrociandosi, creano dei veri e propri centri energetici, chiamati da circa tremila anni Chakra (dal sanscrito "ruota", plesso" o vortice). Proprio per il continuo ruotare di

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PREFAZIONE

questi centri di energia vitale, che agendo come valvole collegate e auto-aprenti, incanalano nei corpi la relativa corrente "elettrica". Ciascun Chakra direttamente associato ad un organo specifico del corpo fisico o ad una ghiandola endocrina. I sette maggiori Chakras sono considerati dei veri e propri centri di regolazione e di "snodo" dellenergia vitale ed agiscono come valvole energetiche. Una disarmonia a livello di un chakra determina uno squilibrio d'energia negli organi ad esso associato. Molti disturbi emotivi, psichici e fisici possono trovare una risposta partendo da come l'energia fluisce nel nostro corpo. Il sistema dei chakras, di antica origine ind, oggi comprovato anche dalle moderne teorie quantistiche. I chakras sono responsabili del progetto globale e della qualit della nostra vita e possono indicarci le zone in cui le nostre funzioni vitali potrebbero essere non bilanciate. Ad esempio, le ghiandole surrenali, che sono in corrispondenza del plesso solare, producono anche ormoni utili nei processi digestivi e sono facilitate dal funzionamento del terzo chakra, situato proprio all'altezza del plesso solare. Un altro esempio la stretta relazione della ghiandola pineale, che produce una sostanza neuro-chimica di natura allucinogena. Questa sostanza simile a quella usata nei riti sciamanici per raggiungere stati di coscienza alterata o di chiaroveggenza. Corrisponde al Chakra Ajna, che coincide appunto con le caratteristiche del Terzo Occhio, la cui funzione principale la chiaroveggenza. Lo sforzo dell'attuale medicina naturale occidentale, stato quello di studiare la corrispondenza tra le funzioni delle ghiandole endocrine e le funzioni attribuite dai maestri di Yoga ai Chakras.

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PREFAZIONE

La fisica quantistica ha dato negli ultimi tempi un validissimo supporto scientifico, riuscendo a spiegare i Chakras con la teoria dell'energia in vibrazione. Ci che era considerata essere solo materia solida, composta di atomi visti come solide "palle da biliardo" secondo questa teoria scientifica, solo spazio vuoto al 99,9 per cento, ma riempito di energia vibrazionale. Questa teoria fisica ha permesso di considerare il sistema fisiologico non visibile dell'uomo, gi sviluppato dall'antichissima cultura induista, che aveva costituito una vera e propria mappa del sistema psico-fisiologico dell'essere umano. Ovviamente la scienza ufficiale, influenzata ancora da una concezione solo chimica e meccanicistica della vita, ha sempre disconosciuto la validit della teoria dei Chakras.

Introduzione
Quando nel 2005 decisi di iscrivervi allAccademia Olos, la scuola offriva tre indirizzi di specializzazione: Respiro, Armonizzazione Energetica e Craniosacrale; fra i tre scelsi il Craniosacrale. Dopo circa un anno, si present la possibilit di partecipare ad una giornata esperienziale di Armonizzazione Energetica su Roma, immediatamente decisi di partecipare. Durante quel periodo, qualsiasi cosa si presentava come opportunit di esplorazione per la mia crescita personale, ero pronta ad accoglierla. Quella giornata cambi qualcosa dentro di me, non sapevo di preciso cosa fosse, tuttavia, percepivo me stessa pi espansa, meno pesante, pi vitale. Dopo pochi mesi partecipavo al mio primo livello di Armonizzazione Energetica. Dopo tre anni in questo percorso, posso dire che la scelta stata soprattutto personale, in quanto ho sentito e sperimentato che la tecnica di Armonizzazione Energetica, velocizza ed accelera il processo di crescita il nostro viaggio verso una maggior consapevolezza e interezza. Tutto il lavoro che ho fatto di disidentificazione durante questo percorso, non avrei potuto farlo se non avessi lavorato con lenergia; diversamente avrei impiegato molto pi tempo. Perch c stato qualcosa che passato al di l della spiegazione: energia pura, sacra e veramente profonda. Al di l della comprensione, ho sperimentato che per scardinare i meccanismi robotici di difesa, necessario forzare ogni tanto e andare oltre a quello che pensiamo sia la nostra possibilit. E una questione di totalit e volont, la volont di dire a noi stessi: Voglio andare oltre.

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INTRODUZIONE

Oggi percepisco dentro di me pi spazio, apertura ed accettazione anche nel concedermi la possibilit di sbagliare e quando accade, noto che avverto meno pesantezza. Inoltre, osservo che il solo riconoscere una tematica, un conflitto, unidentificazione, mi ha permesso di creare lo spazio interiore per dare inizio al processo di amore e di accettazione di me e di conseguenza dellaltro. Durante questo viaggio, riconosco di aver avuto coraggio di permettermi di guardare non solo le mie zone dombra, bens anche la luce che avevo nascosta. Adesso percepisco interiormente maggiore spazio e da questo luogo mi accade di riconoscere, anche se per pochi minuti, che non sono la mente. Questo mi conduce alla dimensione del presente che si sperimenta veramente, quando si esula dai propri pensieri e si semplicemente rilassati nel momento; essere nel momento una resa dellattivit mentale, una pura presenza del nostro essere e della nostra consapevolezza. Una delle parole chiavi che mi ha accompagnato in questo viaggio verso la crescita stata integrazione. Tutti sappiamo che il mondo fisico un piano di dualit. Contiene infinite polarit, il che significa che per ogni verit sembra esistere una verit uguale e opposta... Per ogni energia essenziale allinterno di noi, esiste potenzialmente unenergia uguale e contraria che la riequilibra; ad esempio: dare e ricevere, fare ed essere, forza e fragilit. Pi creiamo spazio, pi accettiamo gli opposti della vita allinterno di noi, pi diventiamo consapevoli ed integrati.

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INTRODUZIONE

Ho sperimentato che per poter esprimere totalmente unenergia, necessario integrarla con il suo opposto. Si pu persino dire che il modo per arrivare a una determinata qualit passa per il suo opposto. In altre parole, possiamo manifestare vera forza solo nella misura in cui accettiamo e abbracciamo il suo opposto: la debolezza o fragilit. Generalmente, quando siamo identificati, siamo molto bravi ad accettare ed esprimere uno dei due aspetti di una data polarit, ma piuttosto carenti nellaccettare ed esprimerne laltro. Ad esempio, una persona pu sentirsi a suo agio in una posizione di responsabilit, ma essere incapace di accettare un ruolo subordinato; un altro si sente bene quando segue e non quando dirige, oppure ancora si pu rimanere in una tranquilla posizione intermedia ed avere paura di esplorare i due estremi. Quando siamo identificati con una polarit, spesso la vita ci spinge verso il suo opposto. Se desideriamo integrare le polarit interiori non possiamo rifiutare nessuna parte di noi, nemmeno quelle che ci fanno sentire ancora a disagio. Integrarle significa espandersi per includerle. Ho avuto lattitudine a giudicare negative alcune mie/altrui emozioni, pensieri ed energie, mentre classificavo positivi altri aspetti. Ho cercato quindi di liberarmi dalle cose negative, negando, lottando, separando, tentando di rivivere solo quelle positive. Tuttavia, le cose che chiamiamo negative sono semplicemente quelle di cui abbiamo paura o che non comprendiamo. Non vogliamo viverle perci cerchiamo di liberarcene, ma non potranno mai andarsene perch sono parti di noi. Ogni volta che cerchiamo di eliminare o negare una parte di noi stessi o della vita, inneschiamo conflitti terribili in cui la parte negata si mette a lottare per la propria sopravvivenza!

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INTRODUZIONE

Bloccare quegli aspetti che riteniamo negativi richiede una quantit enorme di energia, ci significa sottrarre a noi stessi la forza vitale. Utilizziamo tantissima energia per cercare di tenere la porta chiusa sui nostri s negativi, per non sperimentare quegli aspetti che pensiamo siano terrificanti, cos facendo inconsapevolmente indeboliamo la nostra forza vitale. Possiamo persino morire per aver usato la nostra energia per bloccare lenergia! Oggi riconosco di avere avuto il coraggio di aprire quella porta e cominciare a guardare quelle parti di me di cui ho avuto paura, ho odiato, ho negato giudicandole: cattive, brutte, terribili e spaventose. Esiste un semplice principio universale: Ogni cosa nelluniverso desidera essere accettata. Ho notato che tutte le qualit o energie che non permettiamo a noi stessi di sperimentare, di esprimere, continueranno a riaffiorare dentro e intorno a noi, finch non saranno riconosciute, accettate, integrate in noi e nella nostra vita. Vale a dire, se ci stato insegnato che non bello esprimere la rabbia, e non ci siamo mai permessi di farlo, quasi certamente abbiamo accumulato una montagna di rabbia; di conseguenza verr fuori o come unesplosione (modalit attiva) o ci far sentire depressi (modalit passiva). Inoltre, poich la vita continuamente rispecchia dove siamo, ci accorgeremo che nella vita attraiamo persone colleriche. Se invece impariamo ad esprimere la collera in maniera appropriata e costruttiva, attraverso tecniche di meditazione nello specifico la Dinamica, questo potr arricchire e potenziare la nostra vita - in quanto render di nuovo disponibile la nostra energia vitale. E probabilmente troveremo meno persone arrabbiate che entreranno nella nostra vita.

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INTRODUZIONE

Ho compreso che essenziale riconoscere linterconnessione tra la dimensione fisica e spirituale, senza escludere luna o laltra e senza creare divisione tra le due giudicando una migliore dellaltra. Il Corpo fisico, la forma, il veicolo attraverso il quale lessenza dello Spirito, il senza forma, si manifesta. Finch rimaniamo divisi tra la dimensione fisica e quella spirituale, restiamo in conflitto e ci relazioniamo con tutto ci che in noi e fuori da noi in modo separato. La polarizzazione di qualsiasi tipo rappresenta squilibrio, disgregazione, conflitto, separazione che fonte di grande dolore. Il paradiso e linferno non sono luoghi lontani ma, spazi interiori e rappresentano la qualit dellesperienza della nostra vita, qui e ora. Tanti anni fa mentre leggevo un libro una frase mi colp profondamente tanto che ancora oggi ricordo: Voglio conoscere me stessa fin nel mio centro sacro e in quello spazio conoscere e toccare gli altri. Ho sempre percepito che la vita essenzialmente un viaggio della coscienza, un viaggio di consapevolezza crescente. Dedicarsi alla crescita significa prendere la decisione di diventare coscienti e di andare il pi possibile in profondit con se stessi. Significa guardare la vita come un apprendimento, in cui ogni singolo avvenimento pu essere considerato un dono per aiutarci a svegliare la consapevolezza. La cosa affascinante che durante questo viaggio ad ogni passo si diventa consapevoli di cose che prima non ci rendevamo conto. Questo viaggio un processo che fiorisce in uno stato di accettazione, di totalit, di compassione e spirito di avventura. E unesplorazione continua, sempre pi profonda, che si espande allinfinito, un viaggio forse che non ha fine! E un processo e non un prodotto finale. Alcuni sposano lidea che esiste una destinazione, una meta definita, da ricercare di per s.

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INTRODUZIONE

Altri

pensano,

come

io

pensavo,

che

si

pu

raggiungere

lilluminazione o comunque arrivare al Divino, semplicemente: leggendo un libro o tanti, partecipare ad un seminario, praticando una specifica meditazione; e cos allimprovviso si guarisce, i problemi si risolvono, si dissolvono, succedono miracoli e non si ha pi difficolt nella vita. Il viaggio umano molto pi complesso e richiede totalit e volont nellaccogliere tutti gli aspetti della vita. Non si pu trovare la propria strada evitando, dividendo, separando, scavalcando o fuggendo da qualcosa. Ogni volta che porto luce su qualche aspetto del mio essere, spesso, mi trovo a vedere nuove aree di diniego, didentificazione, di dolore. Il processo di crescita si muove a cicli, cos a volte ci sentiamo chiari e forti, altre ci sentiamo persi nella confusione. A volte, ci sentiamo intrappolati e quindi necessario andare pi a fondo in quella specifica tematica. Il viaggio della consapevolezza una spirale; ci muoviamo a cicli e ogni ciclo ci porta a un livello sempre pi profondo. Quando si ripresenta qualcosa di conosciuto, di familiare rispetto ad una tematica, non significa necessariamente che non stata compresa in precedenza, bens che ci spostiamo a livelli sempre pi profondi di consapevolezza che ci portano a sviluppare una visione nuova e diversa di quella che a prima vista sembrava vecchia. Il processo di crescita unavventura. Non sappiamo dove ci porter, non sappiamo dove andremo, tuttavia nel profondo di noi sappiamo che ha valore. A volte il cammino si fa difficile in altri invece, facile e divertente. Ci sono dei momenti di chiarezza e momenti di buio. Limportante non focalizzarsi sulla meta, bens essere affascinati dal viaggio in s.

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I Sette Chakras principali

Il Sistema dei Chakras


Secondo le tradizioni filosofiche indiane, che risalgono ad oltre 4000 anni fa, il modello delluniverso fondato su sette livelli. Grazie alla tradizione e alla pratica yoga importate in occidente si iniziato a parlare del sistema dei chakras; il contributo maggiore avvenuto (agli inizi del ventesimo secolo) grazie ad Arthur Avalon con il suo libro The Serpent power. Come le sensazioni, le idee, i pensieri, anche i chakras non sono entit tangibili tuttavia, hanno un forte impatto sul nostro sistema corpo/mente. Allo stesso modo in cui le emozioni influenzano il nostro respiro, il metabolismo, il battito del cuore, il sistema dei chakras (come gi detto nella prefazione) influisce sullattivit ghiandolare, sulle affezioni fisiche croniche, sul pensiero e sul comportamento. Quindi, per quanto i chakras non possano essere ritenuti delle entit materiali, sono evidenti nella forma, nel corpo fisico, negli schemi che si manifestano nella nostra vita, nel modo in cui sentiamo, pensiamo ed affrontiamo le situazioni che viviamo. I chakras si trovano lungo la linea mediana del corpo, sovente sono descritti come situati in vari punti lungo la colonna vertebrale e di solito sono raffigurati nella parte anteriore del corpo. Di fatto, ogni chakra esteso dalla parte anteriore alla parte posteriore del corpo e lenergia emanata si estende al di l del corpo fisico. Ogni chakra associato ad un elemento, ad un colore, ad un suono e ad una forma particolare che esprimono la vibrazione di quel centro.

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

Le vibrazioni che caratterizzano ognuno dei sette principali chakras sono correlate a particolari tipi di esperienze umane, dalla nostra semplice sopravvivenza fisica alle nostre pi alte aspirazioni. I chakras in base alla loro collocazione nel corpo sono stati associati a vari stati di coscienza. Ad esempio, i chakras inferiori, essendo fisicamente pi vicini alla Terra, sono in rapporto con gli aspetti pratici della vita quali: sopravvivenza, movimento, azione. I chakras superiori rappresentando aree mentali, funzionano su un livello simbolico attraverso le parole, le immagini ed i concetti. Inoltre, ciascuno dei sette chakras rappresenta unarea importante della salute psichica umana; nello specifico: primo sopravvivenza, secondo sessualit, terzo forza, quarto amore, quinto comunicazione, sesto intuizione e settimo cognizione. Simbolicamente, sono relazionati ai seguenti elementi archetipici: il primo alla Terra, il secondo allAcqua, il terzo al Fuoco, il quarto allAria, il quinto al Suono, il sesto alla Luce e il settimo al Pensiero. Traumi, condizionamenti, proiezioni, convinzioni ed abitudini limitanti, impedendo il libero fluire dellenergia possono causare disarmonie in uno o pi chakras. In genere, uno squilibrio si manifesta in forma di eccesso o difetto energetico che si concentra in uno o pi chakras. Ogni chakra riflette un diritto fondamentale. Nel primo chakra troviamo il diritto di esistere che la base della propria sicurezza e sopravvivenza; ad esso si affianca il diritto di avere ci che necessario a tal fine. Nel secondo il diritto di provare emozioni, nel terzo il diritto di agire, nel quarto il diritto di amare e di essere amati, nel quinto il diritto di dire e ascoltare la verit, nel sesto il diritto di vedere e nel settimo il diritto di conoscere.

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

Primo Chakra: Muladhara


Concetto chiave: Io esisto Elemento: Terra Colore: Rosso/Nero

Il primo chakra ha come simbolo geometrico il triangolo con un vertice in basso racchiuso in un quadrato, simboli il primo dell'organo sessuale femminile e il secondo dell'elemento Terra; in esso dorme Kundalini. Il chakra della radice situato nella zona del perineo (larea muscolare tra gli organi genitali e l'ano) ed collegato alla base della colonna vertebrale. E associato allelemento Terra, ed il centro dellenergia fisica e della vitalit. Questo chakra di solito associato alle ghiandole surrenali, agli arti inferiori, alla colonna vertebrale, allintestino crasso, ai genitali e al sistema nervoso centrale. Il suo scopo garantire la sopravvivenza e soddisfare i bisogni basilari quali il cibo, l'acqua, l'aria, la casa. Il suo nome dal sanscrito significa Il fondamento; questo chakra sostiene tutte le attivit pi alte. Il primo chakra si radica nel corpo, nella terra, nella materia fisica che ci compone. la nostra radice, il posto da cui veniamo: lutero, la terra, la famiglia, la nostra infanzia; nessuna pianta sopravvive senza radici. Cosa avviene se il primo chakra non in armonia? In genere, ci sentiamo confusi, svuotati, smarriti, arrabbiati, non percepiamo pi i nostri confini. Nel caso di un primo chakra iper funzionante, sia i pensieri che le azioni saranno orientate alla soddisfazione ossessiva dei bisogni materiali e della sicurezza personale. Qualora ostacolati, si reagisce con aggressivit, collera, sentimenti o modalit che esprimono un

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

atteggiamento difensivo, legato alla mancanza di fiducia nelle forze vitali ancestrali; questo atteggiamento nasconde la paura di perdere ci che d sicurezza e senso di benessere. Nel caso in cui c uninsufficiente funzionalit, si avr debolezza, scarsa resistenza fisica ed emozionale. Gli accadimenti saranno vissuti con eccessiva preoccupazione; la collera e la paura di perdere tutto quello che significa certezza, sar il problema principale, ci si sentir come se si fosse perso ogni punto dappoggio. Ogni accadimento della vita diventer insormontabile, di conseguenza si sogneranno condizioni pi facili, pi piacevoli e meno faticose, creando fughe mentali dalla realt contingente. Qualora i Chakra superiori si sono sviluppati maggiormente rispetto agli inferiori, si avr la sensazione dessere fuori dal mondo, vivendo profondamente un senso di estraneit e di solitudine assoluta e senza speranza. Il demone del primo chakra la paura, essa nasce, quando qualcosa minaccia la nostra sopravvivenza. Armonizzare il primo chakra significa onorare il tempio del corpo, tornare alla terra e avere fiducia dellistinto, ritrovare le basi, rifondare la radice. Se non possiamo nutrire noi stessi non possiamo nutrire gli altri, soprattutto se nutrire gli altri significa dimenticare noi stessi.

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

Secondo Chakra: Savadhistana


Concetto chiave: Io sento Elemento: Acqua Colore: Arancione

Il secondo chakra, ha come simbolo geometrico la falce di luna racchiusa in un cerchio, simbolo dell'elemento Acqua. E situato circa tre dita sotto l'ombelico. Questo chakra influenza la digestione e l'assorbimento a livello intestinale, la secrezione dei succhi gastrici, gli ormoni, le funzioni riproduttive, la salute dell'apparato urogenitale. E connesso con gli elementi liquidi contenuti nel corpo; vale a dire, lo sperma, il flusso mestruale, lurina, e tutti i fluidi intestinali inerenti alla digestione ed allassorbimento del cibo. Il secondo Chakra collegato all'espressione della sessualit e della creativit; regola i rapporti interpersonali, determina la simpatia o antipatia a prima vista introduce i concetti di dualit, polarit e trasformazione. Sentire l'abbraccio avvolgente di una madre, stringere fra le braccia chi amiamo, sentire se stessi attraverso l'altro, sentire con il corpo, con la pelle, con il desiderio, con il sesso, usare il piacere come forma di conoscenza delle cose: questo il regno del secondo chakra. Onorare i nostri desideri, concedere alle sensazioni di guidarci, un atto di amore per noi stessi, per il bambino che siamo stati e per la vita attuale, il nostro adesso. Il secondo chakra non solo sessualit, sensibilit, gusto, creativit artistica, procreazione, emozione, passione per le cose. E' energia

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

femminile che accoglie l'altro, che stringe chi ama, che esprime fiducia. Bloccare l'energia del secondo significa, trattenere l'emozione e il desiderio, aver paura di perdere il controllo e di lasciarsi andare. Il demone di questo chakra la colpa che priva dell'esperienza profonda del piacere. Le colpe che minacciano il piacere sono molte: Non posso godere appieno di questo momento e devo controllarmi, sono in lotta col mio peso e mi sento in colpa quando mangio, vorrei cambiare vita e mi sento in colpa verso i miei figli, non posso andare in vacanza perch mi sento in colpa verso i miei genitori anziani, e cos di seguito. La colpa mina l'autostima e nega al desiderio di fiorire. Gli squilibri provocati al secondo chakra sono spesso dovuti a traumi o violenze subite, quali: abuso sessuale, negazione dei bisogni emotivi del bambino, manipolazione emotiva, rigidit morale o religiosa, ecc.. Una disarmonia nel secondo chakra pu comportare problemi agli organi genitali, alla vescica e alla colonna lombosacrale. Nella donna la malattia riguarda spesso l'utero per l'estrema dedizione che pu avere verso gli altri, dimenticando se stessa. In entrambi i sessi riguarda le gonadi, le ovaie e i testicoli che regolano la fertilit. Altri disturbi associati sono i cicli mestruali irregolari, le cistiti ricorrenti.

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

Terzo Chakra: Manipura


Concetto chiave: Io Manifesto Elemento: Fuoco Colore: Giallo

Il terzo chakra, ha come simbolo geometrico il triangolo equilatero, simbolo dell'elemento Fuoco. Il terzo chakra, noto anche come Plesso Solare, situato nel centro del torace, nella zona del diaframma. A livello fisico governa il metabolismo: il processo della

trasformazione del cibo in energia. Influenza il respiro, il diaframma, lo stomaco, la milza, il pancreas, il fegato, la cistifellea e la parte inferiore del nervo vago. Il plesso solare collegato al potere personale, alla forza di volont, alla capacit decisionale, dellidentit nel confronto con gli altri, alla libert di essere se stessi e di agire; presiede alla gestione dell'emotivit. Non a caso, in genere le persone ansiose o fortemente preoccupate sono colpite allo stomaco, quelle colleriche al fegato e cos via. Spinti a provare vergogna, esposti al giudizio in famiglia, critiche sulle capacit, responsabilit superiori rispetto allet, sono traumi e violenze subite che portano ad eccessi o carenze del buon funzionamento del terzo chakra. Le disfunzioni in questo chakra possono causare problemi, legati al cibo, che si riversano poi sugli organi dell'apparato digestivo provocando ulcere, diabete, intossicazioni, stanchezze croniche, ecc.

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

Quarto Chakra: Anahata


Concetto chiave: Io amo Elemento: Aria Colore: Rosa/Verde

Il quarto chakra, ha come simbolo geometrico il doppio triangolo incrociato, simbolo dell'elemento Aria. situato approssimativamente al centro della cassa toracica, nello stesso punto del muscolo cardiaco. A livello fisico il quarto chakra influenza il cuore e la circolazione, ricarica energicamente il sangue ed i fluidi corporei; agisce anche sul respiro e sulla digestione. Controlla: ghiandola del timo, nervo vago, sistema circolatorio costituito dal cuore e dai vasi sanguigni, il sistema immunitario e il sistema respiratorio. E il chakra che presiede allamore; pu trattarsi dellamore verso unaltra persona o lAmore incondizionato che ci lega allUniverso intero. Sul piano simbolico il quarto chakra rappresenta la via di mezzo, il ponte tra il corpo e lo spirito. Si trova, infatti, fra i tre chakra inferiori, strettamente legati alla materia (con la nostra esperienza nel mondo fisico) ed i tre superiori, che sono correlati ai mondi spirituali (alla nostra percezione del mondo, alla nostra vita interiore, e allo sviluppo delle nostre facolt psichiche). Il quarto chakra, attraverso lassociazione dellelemento aria, considerato come un collegamento tra il corpo e lo spirito. Partendo da questo legame, laria che entra e esce dai nostri polmoni (che si trovano vicino al chakra del cuore) ci mantiene in vita. Senza aria, la vita cessa e corpo fisico e spirito vengono separati.

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

Le funzioni principali di Anahata sono in relazione allamore, allequilibrio e alla capacit di dare e ricevere amore. Questo Amore diverso dalla passione del secondo chakra, trascende i confini e connette con lo spirito. Esso implica compassione, equilibrio, tenerezza e perdono: un sentimento caratterizzato da trascendenza e capacit di accettazione.

Quinto Chakra: Vishuddha


Concetto chiave: Io comunico Elemento: Etere Colore: Blu/Azzurro

Il simbolo geometrico del quinto chakra il triangolo equilatero nel quale inscritto un cerchio, segno rappresentativo dell'elemento Etere. Suono, identit creativa, funzione di espressione di s, il quinto chakra situato nel punto di mezzo tra la mandibola e la base della gola, dove si compie la rappresentazione simbolica del mondo attraverso la vibrazione dei suoni, come nel linguaggio. Il suono altro non che una vibrazione. Dato che tutto ci che esiste vibrazione, il suono ha la capacit di modificare le frequenze vibrazionali di persone e oggetti ed realmente molto potente (ricordiamo il potere dei Mantra). Dal suono nasce la comunicazione, che appunto l'attivit e la funzione principale del quinto chakra. Questo chakra influenza il respiro e la modulazione della voce. Poich timbro e tono della voce sono manifestazioni delle energie del

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

quinto Chakra: tanto pi la voce armonica, piena e rotonda, tanto pi questo centro sar in equilibrio. Dato che collegato alle ghiandole ed alle strutture del collo e della gola, il quinto chakra collegato intimamente con i tessuti e le ghiandole linfatiche, e quindi alla naturale capacit del corpo di autoguarirsi. Controlla: metabolismo, tiroide, bronchi, corde vocali, polmoni, gola, canale alimentare, collo, spalle, braccia, mani, orecchio interno (connesso con la chiaroveggenza), liquido cefalo-rachidiano. Vishuddha (= purificazione) la sede della creativit, capacit di esprimere ci che si in tutte le forme creative e capacit di ricevere. Questo Chakra influenza l'espressione e la comunicazione, l'udito. Consente di dire e ascoltare la verit. Il quinto chakra associato allespressione di noi stessi. La parola espressione pu racchiudere una vasta gamma di significati: pu essere intesa semplicemente come comunicare ci che vogliamo o sentiamo, ma anche la capacit di esternare ci che abbiamo dentro. scrittura. Con un quinto chakra in disarmonia ipo, si ha timore di parlare, di dire la verit, voce sottile, difficolt ad esprimere sentimenti/emozioni, timidezza ed introversione. Quando questo centro in iper funzionamento, invece, si corre il rischio di parlare troppo, spettegolare, non si ha la capacit di ascoltare, voce dominante, ecc. Tuttavia, la comunicazione pu realizzarsi anche attraverso altri strumenti quali: la musica, la danza, la pittura,

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

In genere, le disarmonie del quinto chakra nascono da bugie e messaggi contraddittori ricevuti nellinfanzia, da un eccesso di senso critico nei confronti del bambino, dal divieto di esporre le proprie opinioni, da famiglie in cui c qualcosa da nascondere, ad esempio lalcolismo di un genitore. A livello fisico, squilibri in questo Chakra possono causare vertigini dovute a problemi dell'orecchio, anemie, allergie, instabilit dei cicli ormonali collegati alla tiroide, tensione al collo ed alle mascelle, mal di gola, influenza.

Sesto chakra: Ajna


Concetto chiave: Io percepisco Elemento: Energia Telepatica Colore: Blu scuro o Viola

Il sesto chakra Ajna gerarchicamente uno fra i pi elevati dei chakra; in questa ruota anche contenuto il Manas esso contiene la rappresentazione della sacra sillaba Om, sintesi di tutti i Mantra. Anja (=percepire) appartiene al mondo dello spirito dove risiedono i principi superiori dell'uomo. Il sesto chakra, noto anche come terzo occhio, localizzato al centro della fronte, nello spazio tra le sopracciglia. E collegato alla ghiandola pituitaria, al controllo del sistema ormonale ed al cervelletto. La ghiandola pineale, connessa con il sesto chakra, d chiaroveggenza. Sebbene la nostra scienza non sia in grado di spiegare la funzione della ghiandola pineale nel corpo adulto, la metafisica insegna che grazie ad essa che abbiamo visioni e

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

percezioni extra-sensoriali. Rappresenta il punto di collegamento fra i sensi psichici e quelli spirituali e presiede alle funzioni pi sottili del corpo fisico, come udito ed olfatto. E' il chakra della purificazione del subconscio. Porta ad accentuare l'intuizione, permette di vedere la perfezione divina in tutte le cose. Il sesto chakra rappresenta la sede delle pi elevate facolt mentali, delle capacit intellettuali, della consapevolezza, del senso spirituale, della visione interiore. Quando il chakra del cuore aperto ed in unione con quello del terzo occhio, possiamo avere accesso a tutti i livelli della creazione; livelli che vanno anche al di l della realt fisica. Una conoscenza di questo tipo giunge sotto forma di intuizioni, di chiaroveggenza e dipersensibilit nelludire e nel percepire.

Settimo Chakra: Sahasrara


Concetto chiave: Io so Elemento: Energia Cosmica Colore: Bianco/Oro

Il settimo chakra, ha nel suo cuore un loto pi piccolo di dodici petali, circondato da novecentosessanta petali secondari (per questo detto loto dai mille petali), in cui inscritto il triangolo chiamato Kamakala, che simbolicamente raffigura la sede della Shakti Suprema, cio la Forza Cosmica non individualizzata.

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I SETTE CHAKRAS PRINCIPALI

Il settimo chakra, situato sulla calotta cranica, nella parte superiore del cranio la "fontanella". Sul piano fisico regola la funzionalit della ghiandola virologico. E il punto d'ingresso per le energie cosmiche che scorrono nei chakras e nei nostri corpi sottili; per suo tramite entra in noi l'Energia Divina e da esso la emaniamo. Con il settimo chakra siamo giunti al livello pi astratto di tutti i chakras. Sahasrara la sede del contatto con la Conoscenza Divina. E il centro della consapevolezza pura; esprime il concetto di infinito, poich questo centro non ha limiti e confini nelle sue potenzialit. Questo chakra ha una particolare qualit di interiorit ed in grado di ridurre il mondo in simboli, creando ordine e trovando risposte nelle sfere pi sottili e cosmiche del nostro essere. Ci significa che il settimo chakra la via alla consapevolezza cosmica e all'ordine supremo in quanto, attraverso simboli e altre meta-comunicazioni, il nostro Io Superiore parla con noi. pituitaria; essa influenza il ritmo sonno-veglia (simbolicamente luce/ombra), la temperatura del corpo, il sistema

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I Corpi Sottili

Il fenomeno della polarit


La vita fatta di polarit. Tutti gli opposti che la nostra coscienza percepisce servono a creare il ritmo della vita. La tendenza a privilegiare un polo "positivo" e ad ignorare o rimuovere l'altro porta allo squilibrio, poich interrompe il ritmo naturale del fluire. Un esempio di polarit la respirazione, il cui ritmo perfetto ci permette di vivere. La respirazione fatta di inspirazione ed espirazione movimenti opposti ed incompatibili che devono necessariamente alternarsi. Chi volesse solo inspirare, morirebbe. Nonostante ci in altri campi, dove meno visibile, proprio quel che cerchiamo di fare. Vorremmo essere solo e sempre felici, vorremmo solo prendere senza dare; vorremmo sottrarci dal cupo inverno per vivere solo destate, e cos di seguito. La polarit domina le nostre vite, il mondo che abbiamo intorno. E' la nostra maniera di percepire la realt a mostrarci sempre due aspetti: il caldo e il freddo, il sano e il malato. Non possibile percepire un'unit, se non ci fosse la luce non distingueremmo il buio. Ma ogni polarit inscindibile perch si tratta di due aspetti della stessa unica realt, come nel caso della respirazione. Partendo quindi da questo assunto, che lenergia si muove fra polarit opposte, cos come il nostro corpo fisico ha un movimento di inspirazione ed espirazione, cos ogni corpo sottile ha il proprio specifico respiro. Permettere il ritmo naturale degli opposti sinonimo di armonia e unit.

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I CORPI SOTTILI

PRIMO CORPO: FISICO

Elemento: Terra
1 Chakra 2 Chakra 3 Chakra 4 Chakra 5 Chakra 6 Chakra 7 Chakra Sopravvivenza, radicamento, riproduzione Assimilazione, espulsione Digestione Circolazione, respirazione Linguaggio, masticazione Vista, odorato, udito, ipofisi, epifisi Cervello

Siamo tutti consapevoli di avere un corpo, la parte pi concreta di noi stessi, la parte che possiamo toccare. La maggior parte delle persone ha unidea di come fatto e di come esso funziona; possibile che non ne comprendano nel dettaglio il funzionamento, tuttavia sanno ad esempio, che allinterno c una struttura scheletrica sostenuta e resa mobile dai muscoli. Oltre a ci, possono sapere che allinterno sono presenti organi che formano i vari sistemi corporei: digestivo, respiratorio, circolatorio, riproduttivo e immunitario che funzionano armoniosamente, quando si trovano in condizioni ottimali e di equilibrio. Finch lequilibrio mantenuto allinterno del campo energetico del corpo, questultimo rimane in uno stato di salute. Ci avviene naturalmente per la maggior parte delle persone anche senza coscienza. Ci nonostante, se il campo energetico disturbato o sbilanciato, il corpo si pu ammalare. La malattia in genere ha origine nel campo energetico e si manifesta nel

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I CORPI SOTTILI

corpo fisico dopo un certo periodo di tempo. Una buona forma fisica non garanzia di salute e potrebbe indicare solo che uno squilibrio del campo energetico non si ancora manifestato a livello fisico. La salute o lintegrit presente quando, tutte le energie allinterno del campo energetico sono in equilibrio ed integrate tra loro. Ormai tutti sanno che lenergia non statica ma in costante movimento. Quindi nella nostra evoluzione alterniamo costantemente equilibrio e squilibrio, salute e malessere... La salute non una condizione statica e non lo neppure la malattia. Lessere umano non una creatura statica, ma unessenza energetica dinamica e quando diveniamo consapevoli di ci, lequilibrio conscio, lintegrazione delle nostre energie e la guarigione sono rese possibili. Oltre ad avere un corpo fisico di cui siamo tutti consapevoli, vi un campo elettromagnetico che ci circonda, detto Aura, le sue dimensioni variano da individuo ad individuo, a seconda della consapevolezza. LAura, dal greco brezza, un campo di forza di energia radiante in costante movimento. E composta da una complessa rete di sottili fili energetici, o linee di luce, ha la forma di un uovo e si estende di fronte e dietro al corpo fisico, sopra la testa e sotto i piedi. E composta da pi Corpi sottili. I corpi sottili sono sette che si compenetrano a vicenda ed al tempo stesso penetrano nel corpo fisico; non siamo composti di corpi separati, anche se parliamo di essi su vari livelli. Siamo un solo corpo, manifestazione ed integrazione di diverse vibrazioni energetiche unite in un tutto nei nostri corpi. Pi alte sono le frequenze, pi sottile lenergia e pi si avvicina allo spirito, pi lenergia densa pi si avvicina alla materia (corpo fisico).

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I CORPI SOTTILI

Ogni corpo possiede due dimensioni: una esterna e una interna esattamente come un muro ha due lati uno che guarda verso lesterno e laltro che guarda verso linterno cos ogni corpo ha il suo limite, ed come un muro. Quando giungi a conoscere il tuo primo corpo dallinterno, immediatamente diverrai consapevole del tuo secondo corpo dallesterno. (Osho)

Affinch possiamo accedere allinterno dei corpi sottili necessario entrare in uno Stato Meditativo, poich, solo cos possibile rilassarci profondamente, accogliere ed osservare ogni sensazione in modo disidentificato, cio senza giudizio e senza voler cambiare ci che si presenta al nostro sentire. Osservando un corpo fisico, possiamo notare che mentre

esternamente presenta una forma, allinterno potrebbe esistere unaltra consistenza. In altre parole, il corpo fisico interno in stretta relazione agli organi, alla struttura ossea e muscolare, alla circolazione sanguigna, quindi a quanto gli organi sono pi o meno sani. Ad esempio, una persona pu presentare una bella struttura corporea, pu mostrare un aspetto salutare, armonico, curato, tuttavia potremmo percepire che gli organi interni non sono cos forti. Viceversa ci sono delle persone che hanno un primo corpo fisico fragile, ma in realt internamente sono forti. Il primo corpo fisico solido, il secondo ha la stessa forma del primo, ma non solido. Il primo possiede la forza di gravit, mentre non esiste forza di gravit per il secondo. La consapevolezza del primo corpo : Non sei il corpo.

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SECONDO CORPO: ETERICO

Elemento: Acqua
1 Chakra 2 Chakra 3 Chakra 4 Chakra 5 Chakra 6 Chakra Sensualit, sessualit Intimit, sentire lemozione, bisogni, famiglia, difficolt di strare solo o in relazione, bambino interiore. Agio/disagio, eccedere nel potere o nel controllo, sentirsi inadeguato. Dare e ricevere amore nelle relazioni Difficolt ad esprimere sentimenti/emozioni; esprimere continuamente Capacit di osservare le emozioni e le sensazioni.

Il corpo fisico si sostiene dellenergia vitale del secondo corpo; dal secondo chakra sboccia il secondo corpo o Corpo Eterico. Il corpo Eterico circonda e permea il corpo fisico e si estende dai due ai cinque centimetri oltre la superficie della pelle. Ogni particella fisica ha una sua controparte eterica, che una replica perfetta della forma fisica. E questo il motivo che fa s che le persone a cui stato amputato un arto possono ancora sentire dolore o sensazioni legate ad esso: in forma eterica, larto ancora presente. Il secondo corpo relazionato con la famiglia e con i rapporti intimi. Se il corpo Eterico disturbato da cose accadute soprattutto durante il periodo dellinfanzia o delladolescenza, necessario portare luce e guarigione in questa area in quanto, pi portiamo guarigione pi sar possibile avere delle relazioni sane ed armoniose. La funzione principale del corpo Eterico il sentire. LEnergia che possiamo percepire in questo corpo sar: morbida, soffice, piacevole,

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pulsante, fluida (non a caso il secondo corpo vibra con lelemento acqua). Come gi detto precedentemente, ogni corpo ha il suo specifico respiro, che fluisce fra polarit opposte. Nel secondo corpo esiste un movimento costante tra piacere-dispiacere, sentire-non sentire, fondersi-separarsi, confidente-non confidente, amore-odio. Quando il respiro rivolto allinterno si ha la sensazione della fusione e, per effetto di questa sensazione, proviamo un senso di connessione con gli altri e con lambiente circostante. Quando il respiro rivolto fuori ci che sperimentiamo il bisogno di separarci. Se osserviamo la dualit di questo respiro a forma simbolica di otto capovolto (simbolo dellinfinito), a volte sentiremo il desiderio di fonderci ed a volte di separarci. A livello energetico il movimento, a secondo della polarit, influenza il secondo corpo esterno o interno. Energeticamente, se osserviamo una persona con un corpo Eterico esterno espanso, noteremo che le caratteristiche saranno: morbidezza, inclinazione alla connessione con laltro, facilit al tocco, confidenzialit, apertura al sentire. Quindi avr maggiormente tendenza ad espandersi piuttosto che a ritirarsi, il suo respiro sar pi verso il piacere piuttosto che con il dis-piacere, prediliger lessere in fusione piuttosto che lessere da sola; quindi il lavoro energetico che faremo sul secondo corpo sar di tipo interno e di conseguenza compensativo. In questo caso, la compensazione avverr con il lavoro di Armonizzazione Energetica messo in atto dalloperatore, che entrando in connessione e creando spazio, emaner qualit quali: il piacere di essere soli, il godere della libert, lavere la possibilit o il diritto di affermare che qualcosa non piace

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I CORPI SOTTILI

Se invece osserviamo una persona con un secondo corpo esterno poco espanso, noteremo che avr difficolt nel sentire, nel toccare, spesso rimane separata. Quindi se la parte esterna del secondo corpo che necessita di armonizzazione le qualit con le quali entreremo in connessione saranno: la fusione, il piacere nello stare con gli altri, il fluire ecc. E fondamentale, nel lavoro di Armonizzazione Energetica,

espandere le qualit (specifiche di quel corpo) attraverso lenergia. Il lavoro accade perch la vibrazione, ossia la qualit con la quale si entra in contatto, espande il corpo Eterico. E importante avere consapevolezza che sia nel lavoro interno che esterno, vi assenza di giudizio in quanto, in entrambi i casi, parliamo di qualit dei corpi. Attraverso il lavoro di Armonizzazione andiamo a bilanciare il respiro del corpo stesso, per riportarlo in uno stato di armonia. La condizione che di solito sperimentiamo con una sola di queste due parti, quella in cui pi spesso ci identifichiamo. Il lavoro energetico, attraverso lamplificazione, ci aiuta a prendere contatto e ad integrare laltra parte di noi. Quando un corpo bilanciato passiamo dallesterno allinterno con facilit. La consapevolezza del secondo corpo : Non sei il piacere non sei il dispiacere.

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TERZO CORPO: ASTRALE

Elemento: Fuoco
1 Chakra Avidit (esterno) o spreco di denaro (interno), possesso di cose materiali per avere potere, concedesi o negarsi nella sessualit per avere potere, sentirsi fisicamente potenti. Manipolazione attraverso le sensazioni, subire manipolazioni (chi vuole lasciarsi completamente guidare dagli altri). Disturbi mentali che portano ad agganciare, dipendenze, tossicodipendenza, anoressia/bulimia, Inferiorit/superiorit, degno/indegno, esibizionismo/nascondersi, sottomissione/sopraffazione, implosione/esplosione, Tiranno (esterno), Vittima (interno), Salvatore Manipolare attraverso lamore, Salvatore (esterno) Esprimere - non esprimere potere Non vedo niente/vedo tutto, manipolare attraverso la capacit di vedere

2 Chakra

3 Chakra

4 Chakra 5 Chakra 6 Chakra

e nel momento che sei entrato nel secondo corpo, ti troverai fuori dal terzo, lastrale. Il corpo astrale simile a vapore come il secondo corpo, ma trasparente, per cui quando ne sei fuori, sei anche nel suo interno. Non ti renderai nemmeno conto se sei dentro o fuori, perch le sue frontiere sono trasparenti. (Osho)

Il terzo corpo, chiamato anche corpo Astrale, si estende oltre la superficie del corpo fisico ad una distanza di circa dieci, trenta centimetri. Il corpo Astrale molto pi grande del corpo Eterico; non statico e si espande o si restringe a seconda dell'umore e delle reazioni emozionali della persona a cui appartiene. Come cambiamo umore e/o emozione, cos cambia l'aspetto del corpo Astrale. Ad esempio,

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quando ci troviamo nei luoghi affollati come nella metro o nellautobus il corpo Astrale si ritira, mentre se siamo al mare, in montagna o in una situazione distesa, si amplifica e si espande. E normale che nellascolto del terzo corpo noteremo che a volte espanso ed a volte ristretto, perch a seconda di chi incontriamo ci apriamo o ci chiudiamo, questo parte del respiro di un terzo corpo sano. Il terzo chakra connesso al potere personale e il terzo corpo ne lespressione emotiva. Attraverso di esso ci esprimiamo (es. vado in collera ed esprimo rabbia, questa rabbia sentita nel secondo, ma agita dal terzo) per questo motivo il corpo Astrale anche noto come corpo emozionale. E interessante osservare che, possibile percepire la qualit dei corpi nellincontro con laltro: nei confronti di alcuni pu accadere di sentire resistenza o repulsione, con altri di sentirsi completamenti assorbiti. Lespressione del potere, dellattrazione e della repulsione avviene quindi con il terzo, mentre la funzione del sentire del secondo corpo; questo ci fa comprendere che non siamo disgiunti. Mentre il secondo corpo ha la funzione di connettere lindividuo al gruppo, alla famiglia, al collettivo, il terzo corpo offre lesperienza del potere indipendente e personale. Il secondo corpo cerca lo sciogliersi e la fusione con gli altri, il terzo cerca di affermare un senso separato di s. Mentre il secondo corpo vibra con lelemento acqua, con una qualit fluida che favorisce la fusione e il senso di appartenenza, similmente il terzo corpo vibra con lelemento fuoco, con una qualit ardente di magnetismo che favorisce laffermazione e l indipendenza.

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Le qualit che possiamo trovare nel terzo corpo sono: espansione, magnetismo, leggerezza, dinamismo, elettricit, attrazione, divertimento, forza, potere. Anche per il terzo corpo, come gli altri, applichiamo il simbolismo dellotto, un movimento continuo e dinamico fra il respiro dentro e il respiro fuori. La consapevolezza del terzo corpo : Non sei potente Non sei impotente.

QUARTO CORPO: MENTALE

Elemento: Aria
1 Chakra 2 Chakra 3 Chakra 4 Chakra 5 Chakra 6 Chakra Accettazione/non accettazione: della sessualit, del corpo, della malattia o disfunzione, della situazione economica o materiale. Accettazione/non accettazione: delle sensazioni e delle emozioni. Connessione/non connessione (con il potere dellamore) Spazio/non spazio, aprirsi/non aprirsi allamore incondizionato. Esprimere/non esprimere: amore, gratitudine, ecc. Capacit psichiche: intuizione, chiaroveggenza, chiaroudienza, telepatia, lettura energetica.

Il quarto corpo non

affatto definibile, illimitato.

Dallinterno del terzo corpo non puoi scorgere nemmeno un muro trasparente. Vi una semplice frontiera senza muri, per cui non esiste nessuna difficolt dentrata e non vi bisogno di un metodo: chi giunto fino al terzo, pu raggiungere il quarto corpo con estrema facilit. (Osho)

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Il quarto corpo meno fenomenico del terzo, nel terzo accadono le cose forti, il quarto pi etereo, pi sottile, meno eclatante. Lelemento del quarto corpo laria, quindi spazio. Il quarto corpo, noto anche come corpo Mentale, si estende oltre la superficie del corpo fisico ad una distanza di circa cinquanta/cento centimetri. Dal quarto chakra sboccia il quarto corpo ed una dimensione vibrazionale, di quiete, di tranquillit e rilassamento. Entrando nel quarto corpo, il movimento, le dualit che possiamo incontrare sono: accettazione-non accettazione, spazio-non spazio, connessione-non connessione, ecc.; le qualit essenziali invece sono: intuizione, accettazione, presenza, spazio, meditazione, compassione, comprensione, fiducia e amore. Lo spazio del cuore uno spazio interiore di accettazione della vita e di straripante compassione. Quando siamo in questo spazio non c nientaltro da fare, il resto accade da s. Dalla connessione con lo spazio del cuore possiamo entrare in sincronicit e vi possiamo trovare: arrendevolezza, abbandono, apertura, ricettivit, assenza di giudizio. Il quarto corpo quello che offre la possibilit di sperimentare la sospensione di giudizio che significa non divisione: quando non c giudizio non c divisione. La divisione generata dal giudizio, dal dover scegliere tra giusto/sbagliato, nero/bianco, vado bene/non vado bene Se andiamo in profondit e ci chiediamo cosa ci addolora cos tanto nella vita, la risposta che possiamo trovare : la divisione (il sentirci separati dallesistenza, dalla vita, da noi stessi e dallaltro).

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Ed proprio questa percezione che necessita una trasformazione; la stessa che aspetta che qualcosa da fuori cambi. Usiamo, spesso, la nostra energia per dividere, tuttavia, quando lo facciamo diamo origine a dolore e separazione. La dimensione del quarto corpo, rappresenta il luogo dove abbiamo la possibilit di sperimentare lunione con gli altri senza pi alcuna divisione. Potrebbe sembrare strano associare il quarto corpo al pensiero, eppure in questo spazio vi troviamo le strutture del pensiero. Ogni pensiero crea una struttura o una forma, che possono essere proiettate nellambiente esterno come forme pensiero create da noi o dagli altri. Nella qualit di accettazione propria del quarto corpo, abbiamo la possibilit di osservare il movimento del pensiero: il pensiero che entra e il pensiero che esce; al centro di questo movimento c la consapevolezza che non siamo il pensiero. Il fenomeno psichico della telepatia uno dei tanti fenomeni che avvengono nel sesto chakra del quarto corpo, altri sono la percezione, la chiaroveggenza. Tutto ci che non relazionato al definito e al materiale, ma di pi ampio, accade nel sesto chakra del quarto corpo. Non sempre le persone che hanno espanso queste capacit hanno realmente sviluppato unapertura nella meditazione ed usano queste qualit solo attraverso il terzo chakra. In altre parole, un individuo che ha acquisito capacit telepatiche e visive, non necessariamente significa che in connessione con lo spazio del cuore; pu darsi che abbia sviluppato solo il terzo chakra del quarto corpo e che lo usi, anche se inconsciamente, in modo aberrante e manipolativo. Per andare ancora pi in profondit nel quarto chakra del quarto corpo, importante comprendere che ci sono vari strati nello spazio del cuore.

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Nella parte esterna dello spazio del cuore, chiamato anche cuore spirituale, troviamo: suono, luce, movimento, danza; se muoviamo lenergia possiamo avere accesso al sentire e quindi al secondo strato. Sentire ci d la possibilit di essere presenti a quello che c in quel momento e di sperimentare il movimento del dare e ricevere, ovvero il respiro dello spazio del cuore. E qui che il quarto corpo si espande e possiamo avere accesso alla qualit essenziale della vita: la gratitudine. In questa accezione essa non intesa come lessere grati a qualcosa o qualcuno, ma una qualit essenziale, uno stato dessere per qualsiasi cosa presente, senza scelta. Una volta che abbiamo accesso alla dimensione della gratitudine possiamo sperimentare la sincronicit, vale a dire la possibilit di sentirci uno-individuo come parte del tutto: moriamo come entit egoiche ma, allo stesso tempo non perdiamo la nostra peculiarit; questa la dimensione della sincronicit. Una volta raggiunta tale dimensione, si ha accesso al silenzio, allo spazio, al vuoto, allimmobilit. Il nostro compito sar allora portare queste qualit, presenza ed accettazione, in qualunque situazione della nostra vita e da questo spazio incontrare laltro. Portare pi amore nelle nostre vite significa stare con la verit di quel determinato momento. Stare con la verit avere la possibilit di accedere al Non lo so, quindi accettare e sperimentare ogni momento come diverso, da vivere con coraggio, intensit e sospensione di giudizio. Il quarto corpo offre questa opportunit; fino al terzo corpo c ancora un livello di controllo che possiamo esercitare, mentre dal quarto in poi, ci affidiamo a qualcosa di pi grande. Difatti, sino al terzo corpo siamo in una situazione egoica, mentre dal quarto in poi,

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I CORPI SOTTILI

ci troviamo sulla soglia del mistico. Quando iniziamo ad aprirci al quarto corpo o c fiducia o non c. A volte affermiamo: voglio che la mia vita sia cos , tuttavia in realt non possiamo stabilire bens accettare ci che accade. Possiamo quindi avere unintenzione, mettere la nostra energia in una cosa piuttosto che unaltra, ci nonostante quello che succeder non lo possiamo sapere: chi sono io per stabilire ci che mi deve succedere? In questa esplorazione nei primi quattro corpi, abbiamo osservato che tutto si muove simultaneamente. Ovvero, per mangiare abbiamo bisogno del primo corpo, per sentire del secondo, per esprimere del terzo, per dare e ricevere del quarto, per entrare in contatto con la propria spiritualit del quinto, per accedere alle percezioni del Cosmo del sesto e per abbandonarsi completamente allEnergia Divina del settimo. Ci sono dei momenti in cui pi importante azionare un corpo anzich un altro, ma sicuramente se il quarto corpo si espande sempre di pi, questa stessa espansione raggiunger tutti gli altri corpi. A quel punto, sar pi semplice guarire il primo corpo, prendersi cura del secondo, esporre il terzo, e cos di seguito. Sicuramente espandere il quarto fondamentale, ecco perch cos importante il lavoro con le meditazioni del cuore cos come lo il lavoro sulla Hara. Nel quarto inizia il processo di non identificazione, infatti quando c accettazione inizia la possibilit di disidentificarsi.

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QUINTO CORPO: SPIRITUALE

Oltre il quinto corpo entri in un altro regno, in unaltra dimensione. Dal primo al quarto corpo, il movimento avviene dallesterno allinterno dal quarto al quinto corpo il movimento dallego al non-ego. Ora siamo in una dimensione completamente diversa. Non pi questione di esterno/interno, di alto/basso. Ora in gioco lIo e il nonIo. (Osho)

Il quinto corpo il pi eterico dei primi quattro. Con esso ci allontaniamo dalla forma e ci accostiamo a qualcosa che esiste al di l della forma. Da un punto di vista metafisico, il quinto chakra controlla i primi quattro corpi attraverso un insieme di cinque anelli energetici, collocati intorno alla gola. In questa mappa energetica, ogni anello associato ad uno determinato corpo sottile e contiene il codice genetico psichico di quel corpo. Inoltre, ogni anello ha diversi strati; gli strati pi in superficie contengono i codici personali, quelli pi profondi informazioni collettive. Da un punto di vista energetico, questi anelli possono essere percepiti come caldi o freddi, flessibili o rigidi, ecc. Il primo anello energetico del quinto chakra, associato al primo chakra, il secondo anello al secondo e cos fino al quinto. Le informazioni, in essi contenute, sono in relazione ai nostri sistemi di convinzioni - siano essi provenienti dallinconscio personale che collettivo. Poich il quinto corpo relazionato alla creativit proprio qui, in questo corpo, che ci viene offerta la possibilit e la libert di scegliere

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e cambiare i vecchi modelli che ci fanno assumere atteggiamenti statici nei confronti della vita. La parola dordine per liberare il potenziale creativo del quinto corpo : Io sono responsabile. In questo contesto, la parola responsabilit intesa come abilit di rispondere in modo appropriato allenergia, nel momento. La respons-abilit coinvolge lintegrit e la consapevolezza individuale nelle proprie risposte alla vita. Vale a dire che abbiamo, in ogni momento, la possibilit di scegliere e quindi iniziare a trasformare la nostra vita, portando luce sui nostri condizionamenti che ci inducono a proiettare le responsabilit sugli altri e sulla vita in generale. Nel momento in cui affermiamo di essere responsabili ci riappropriamo del nostro potere personale, e sicuramente troveremo un modo per rispondere e trasformare la nostra vita. Da un punto di vista metafisico, le convinzioni profonde sono fortemente influenzate dal suono. Il suono altro non che una vibrazione, ed il mezzo attraverso cui le convinzioni risuonano luna con laltra. Il suono una delle vibrazioni che pu influenzarci maggiormente rispetto ad altre. La Oum il suono dellUniverso. Un suono ci riporta istantaneamente al momento presente; il suono primitivo, un richiamo immediato. Non ci sorprende sapere che una delle funzioni del quinto chakra la comunicazione, comunichiamo e che principalmente attraverso il suono continuamente esternamente con la voce e

internamente con il pensiero. Di conseguenza, il modo in cui comunichiamo ha un enorme impatto sul modo in cui viviamo e creiamo la nostra vita.

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I sistemi di credenze

A ogni pezzo delle antiche credenze che cade gi come una vecchia e arrugginita armatura, diventi sempre pi leggero e pi capace di celebrare la tua vita liberamente; proprio in questo momento, stai puntando a un incontro diretto con la verit. Meno bagaglio hai e pi facile che accada. (Osho)

Oggi si pone molta enfasi sul fatto che ci che crediamo crea la nostra realt e questo un dato di fatto importante e significativo da comprendere. Ci che crediamo . In altre parole, ci che pensiamo sia vero, ci che sperimentiamo come vero. Ci che profondamente radicato in noi e di cui siamo convinti, diventa il fondamento delle nostre esperienze; quindi se vogliamo trasformare dobbiamo sondare in profondit ed esaminare attentamente le cose in cui crediamo. E come rinnovare le fondamenta di una casa sostituendo credenze limitanti e restrittive, mantenendo quelle invece che promuovono la vita e la sostengono. Questo un processo di pulizia profonda per chiunque si incammini in un percorso di crescita personale. Uno dei grossi ostacoli che portiamo negli schemi personali, il nostro sistema di credenze. I sistemi di credenze nascono nellambiente della nostra infanzia, sono dettati principalmente dalla famiglia, ma anche dalla cultura, dalla religione, ecc. I sistemi di credenza ci fanno perdere il contatto con la realt e diventano come filtri che si contrappongono tra noi e la realt oggettiva, tanto che iniziamo a vedere e guardare il mondo da questo punto di vista.

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I sistemi di credenze sono idee pre-programmate, su cui la nostra vita si fonda. Sono cos condizionanti, cos sottili e cos automatici che possono fare funzionare la nostra vita senza il minimo pensiero da parte nostra. Qualsiasi condizione nella nostra vita o qualsiasi sentimento che proviamo ripetutamente ha le radici in una credenza. Ogni volta che rimaniamo attaccati ad un sentimento negativo o ci leghiamo ad una condizione negativa, c' una convinzione che ci induce a produrre le stesse situazioni. Da un punto di vista metafisico la ripetizione di determinate esperienze cristallizza i modelli energetici, non soltanto nei quattro corpi sottili ma anche nei cinque anelli. Sviluppando il giusto distacco e la capacit di osservazione attraverso lesplorazione, possiamo portare maggiore comprensione a ci che accade; avendo cos una maggiore possibilit di scegliere ci che meglio per noi. Cosa sono le credenze? Sono informazioni consce ed inconsce che abbiamo accettato per vere che formano la struttura della nostra personalit e costituiscono la base del nostro comportamento. Le nostre credenze ci bloccano e impediscono l'accesso a ci che veramente reale. Il filtro delle idee sbagliate impedisce alla verit di passare e vediamo solo le cose che esso lascia passare, rifiutando tutto il resto. Le certezze sbagliate sono cose di cui siamo sicuri che siano vere, tuttavia non lo sono. Sono basate generalmente su desideri intensi che distorcono la realt e conducono all'autoinganno; vogliamo le cose diversamente da come sono nella realt. Guardiamo il mondo con occhiali colorati di rosa, consentendo al nostro desiderio una realt ideale e renderci ottenebrati verso ci che reale.

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I CORPI SOTTILI

La priorit numero uno nella vita dovrebbe essere il benessere e l'espansione della consapevolezza. Espandendo la consapevolezza si rimuovono "le certezze sbagliate" che impediscono di essere ci che si . I sistemi di credenze sono ben radicati in noi e fanno parte dellinconscio collettivo; ci che li tiene insieme il senso dappartenenza. Se andiamo dietro le credenze troviamo due cose che emergono in maniera molto pressante: il giudice interiore e le paure (paura della sopravvivenza, di non essere amati, di non essere accettati, di essere rifiutati). E molto importante riconoscere le nostre reazioni e le modalit con le quali compensiamo le nostre credenze. In genere, le agiamo attraverso due modalit, o lottiamo esprimendo rabbia e incolpando oppure implodiamo collassando. Tuttavia, rilevante esplorare i nostri sistemi di convinzioni per far luce e vedere se ci appartengono oppure sono parte di un nostro condizionamento. Questo processo di esplorazione include una graduale osservazione dei nostri atteggiamenti in diverse aree della vita: soldi, successo, sessualit, relazioni, potere, corpo, lavoro, responsabilit, spiritualit. IL
GIUDICE INTERIORE

si presenta nella forma di un giudizio, una

preoccupazione, una spinta o una pressione a fare, un biasimarsi per qualcosa che si fatto oppure pensato. Il giudice quella presenza che non ci fa sentire in pace con noi stessi, con ci che siamo e con la nostra esperienza nel presente. Il giudice occupato costantemente a criticare, valutare, giudicare, paragonare e commentare la nostra esperienza, e ci che ci circonda. Osho chiama questa presenza: il Giudice, Il Carattere, la Coscienza, ed afferma chiaramente che finch c coscienza non ci pu essere consapevolezza.

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I CORPI SOTTILI

Il compito principale del giudice mantenere e sostenere una rigida immagine di noi stessi attraverso: abitudini, giudizi, meccanismi di difesa e di sopravvivenza. Durante linfanzia facciamo nostre le voci che ci arrivavano dallesterno da parte dei genitori, degli insegnati, dalle figure religiose, come se fossero comandamenti assoluti. Ascoltando queste voci le interiorizziamo fino a renderle nostre e da adulti se non ne siamo consapevoli funzionano e scattano in modo automatico ad ogni minimo stimolo. Per riconoscere la presenza di queste voci uno dei verbi devo. Il dovrei fare, dovrei essere, dovrei sentire rappresenta il campanello dallarme che ci fa comprendere che qualcosa sta accadendo e che sta nascendo da una qualche regola. Energeticamente, il devo crea tensioni nel terzo chakra e per effetto, ci sentiamo costretti, appesantiti, tesi, confusi, ecc. In genere, tutte le voci che arrivano oscillano tra: vado bene/non vado bene, sono sbagliato/giusto, superiore/inferiore. Queste voci che ascoltiamo sono come dei personaggi, pi lottiamo con essi e pi prendono energia, se invece le includiamo perdono energia. E rilevante osservare che il dover fare deriva da vecchie identificazioni; unattivit e non unazione. Quando siamo in attivit ci sentiamo irrequieti, distruttivi, stanchi, appesantiti, facciamo tremila cose anche se non sono importanti, in realt tentiamo di riempire il tempo. Generalmente, quando siamo in attivit scappiamo da noi stessi e usiamo lattivit come se fosse una droga, ci dimentichiamo di noi, cosicch non andiamo in contatto con le preoccupazioni, linquietudine e con lansia. Di solito, in queste situazioni c tanta rabbia implosa. Energeticamente, quando siamo

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in attivit la nostra energia vitale non fresca, non creativa e soprattutto non siamo presenti. Al contrario, lazione creativa, accade nel momento, siamo totali, creativi, vitali, presenti. Il punto : non importa cosa facciamo, piuttosto come!. La creativit relazionata al quinto chakra, alla possibilit di permettere che qualunque cosa divenga spirituale. La creativit non significa necessariamente fare un dipinto, comporre una musica, scrivere una poesia; la creativit significa essere totali, rompere i sistemi di convinzioni che guidano la nostra vita. E importante osservare nel nostro quotidiano, quanto tempo impiegato nellattivit e quanto nellazione. Con consapevolezza portiamo attenzione a quando e cosa accade nel momento in cui siamo in attivit o in azione: La nostra energia trattenuta oppure fluisce? Favoriamo le nostre percezioni o le ostacoliamo? Percepiamo il dispiegarsi della gioia o siamo in tensione? Perdiamo energia o creiamo energia?. Ricordiamoci che il dover fare unattivit e deriva dal vecchio. Alcuni di noi hanno la tendenza a fare molto ed altri a non fare. Portiamo attenzione allattivit, in quanto pu essere tale, anche nel momento in cui diciamo: Non faccio perch devo fare. In altre parole, ci sono dei momenti in cui ci trasciniamo, dormiamo continuamente, ci sentiamo spossati, questa situazione rappresenta esattamente il polo opposto del fare incessante. Il dover fare entra praticamente nellattivit sia in un polo che nellaltro, mentre invece nellazione non c il dover fare ma, semplicemente creativit in s.

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Se siamo in coazione a ripetere nel fare oppure nel non fare difficile entrare in contatto con la gioia, poich sia in un caso che nellaltro c rigidit, non c lesperienza in s. Il modo per accedere alle convinzioni dato dallosservare sia le nostre reazioni sia le nostre aspettative. Per osservarle necessario entrare in contatto con la nostra mente la quale ci suggerisce come dobbiamo essere. Infatti, ognuno di noi ha pi modus che ci indirizzano ad essere in quei determinati modi, a seconda delle situazioni. Ad esempio, alcuni ritengono che devono essere buoni, altri che devono essere sensibili, altri efficienti, pragmatici, intellettuali, contenti e mai tristi, sempre ironici, e via di seguito. I modus originano delle aspettative con conseguenti reazioni, in quanto lessere e il comportarsi in un determinato modo, ci autorizza a pensare che gli altri attendano ai nostri valori interni. Quindi applichiamo inconsapevolmente come noi dobbiamo essere e come gli altri devono essere. E proprio questo il punto: perch se noi dobbiamo essere in un certo modo e ascoltiamo il dover essere in un certo modo, creiamo una divisione interiore e un allontanamento dagli altri. La soluzione non il non dover essere che significherebbe entrare in unaltra attivit bens, la possibilit di darci lopportunit di notare ci che c, qualunque cosa sia. E importante apportare consapevolezza del nostro stato interiore assumendoci la responsabilit in ogni momento della nostra vita. Pu esserci di aiuto chiederci: c negativit in me in questo momento? necessario essere vigili e attenti ai nostri pensieri come anche alle emozioni che le accompagnano, facendo attenzione

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allinfelicit in qualsiasi forma si presenti: nervosismo, scontentezza, pesantezza, spossatezza; anche quando ci sono dei pensieri che sembrano giustificare, spiegare, giudicare questo malessere di fondo ma che in realt ne sono la causa. Fin quando non diveniamo consapevoli di uno stato interiore negativo di certo vi unidentificazione con lo stesso. Con la consapevolezza giunge la disidentificazione dai pensieri, dalle reazioni e dalle emozioni, ciononostante non deve essere confuso con la negazione di ci che c. Nel momento in cui uno stato negativo viene riconosciuto, automaticamente, avviene la disidentificazione. Prima eravamo lo stato negativo; in seguito diveniamo consapevolezza, presenza.

Sintomi di identificazione
Autocommiserazione Chiusura (fisica emotiva) Compressione Controllo "Devo" Difendersi Discutere Esagerazione Essere disturbati Fantasticare Frustrazione/depressione Giudizio Giustificare noi /altri Identificazione Incapacit di ascoltare/vedere Lamento Noia Ottusit Pesantezza Rassegnazione Reattivit (Ansia Rabbia) Rigidit Sentirsi Inferiori/superiore Separazione Divisione Seriosit Stanchezza Tensione

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Sintomi di disidentificazione
Apertura Autoironia Comprensione Creativit Fiducia Flessibilit fluidit Integrit Intelligenza Leggerezza Permettersi Respiro spazio presenza Responsabilit Rilassamento Unione

In sintesi, i sistemi di convinzioni creano false identit, questo ci porta inconsapevolmente ad indossare maschere diverse a seconda del contesto nel quale ci relazioniamo: amicizia, lavoro, famiglia, intimit, sociale, ecc. Ogni maschera ha il suo sistema di convinzioni a cui sono legate ulteriori convinzioni. E rilevante comprendere che abbiamo la possibilit di indossare diverse maschere e nel contempo avere la consapevolezza che non siamo quello. Il nostro scopo non non indossarle, perch se lo scopo fosse questo, ci che accadrebbe che andremmo verso lo scopo ma non questo il nostro intento. Una delle mie identificazioni stata: La vita una cosa seria!. Su di essa ho basato buona parte del mio vissuto, portandomi dietro seriet e rigidit che mi impedivano di percepire, vedere e vivere la vita nella sua multidimensionalit. Ero incline a prendere la vita, me stessa, le situazioni, le persone con eccessiva seriet, piuttosto che considerare la vita come una rappresentazione teatrale in cui ognuno recita diversi ruoli ed indossa diverse maschere.

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Ancora oggi, mi accade di sentire una voce che continua a ripetermi che la vita una cosa seria. Nondimeno, maestri spirituali di tutte le tradizioni, presenti e passati, hanno spesso accennato che la vita un gioco. Ma anche il gioco una cosa seria, se provassimo a chiederlo ad un bambino! Potrebbe sembrare un paradosso, tuttavia, credo che solo un paradosso possa spiegare in profondit la natura di unesperienza cos ricca come quella della vita, di cui siamo in qualche modo protagonisti ed osservatori. In questo per me, i maestri di vita si sono rivelati i bambini i quali vivono pienamente un loro gioco, che siano nel ruolo delle guardie o dei ladri, del medico o del paziente, del forte o del debole, della mamma o del padre. Per loro la cosa importante non essere da una parte o dall'altra, bens giocare a fondo la propria parte, recitarla bene, immergersi con totale passione, senza per mai dimenticare che quello solo il ruolo che si sta giocando: qui e ora. Ora capisco perch gli angeli volano in alto? Perch si prendono alla leggera !

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Il potere personale
Basta prendere qualunque giornale per rendersi conto che la nostra cultura ossessionata dal potere. Guerre, violenze, vittime, tiranni, rivelano un mondo tormentato da conflitti. Il modello di potere odierno pu essere descritto come potere su, in cui una parte predomina su unaltra. Come uno specchio, il macro si riflette nel micro del nostro mondo interiore in cui la lotta prosegue incessante. Erroneamente riteniamo che la forza si ottenga combattendo le nostre parti inferiori attraverso lenergia di quelle superiori: se vince la parte che riteniamo giusta avvertiamo un senso di potere, diversamente sperimenteremo impotenza. Domiamo i nostri istinti fondamentali e sopprimiamo lenergia primaria, che la fonte della nostra forza. Qualche volta pu accadere che crediamo di vincere una battaglia interiore, tuttavia la vittoria di una parte sullaltra non conduce mai ad ununit bens ad unulteriore frammentazione. Ma cos il potere? Perch ne abbiamo bisogno? Come possiamo evitare la sua dualit priva di vittimizzazione ed abuso, di aggressivit e passivit? Come possiamo diventare forti senza sminuire gli altri e reclamare, con responsabilit, il nostro diritto di agire senza inibizioni e vergogna? Dal latino potere (per posse) che significa essere in grado, la capacit di operare dei cambiamenti ed esiste solo per uno scopo: compiere una trasformazione. Quando il vecchio non pi utile tempo di trasformarlo. In realt, possediamo potere quando osiamo vivere in modo autentico e siamo nella nostra integrit.

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Lo scopo del terzo chakra quello di trasformare linerzia della materia e del movimento in una direzione consapevole della volont. Il primo e il secondo chakra sono istintivi; terra e acqua sono dense e passive, si muovono verso il basso, seguono la via della minor resistenza. Il fuoco del terzo chakra invece dinamica e luce, si innalza verso lalto, per raggiungere i chakra superiori e completare il nostro viaggio verso levoluzione. Il terzo chakra associato al controllo, al potere personale, alla forza di volont, alla capacit decisionale. Quando il terzo chakra in equilibrio ci sentiamo liberi di essere noi stessi in modo spontaneo ed accettiamo senza sforzo che gli altri facciano altrettanto. Non abbiamo bisogno di controllare tutto, n di criticare, non ci sentiamo invasi o attaccati dagli altri, semplicemente siamo. Nel momento in cui siamo in contatto con la nostra verit manifestiamo autorevolezza; il nostro terzo chakra bilanciato: un sole che si espande. Quando tendiamo ad imporre la nostra opinione sugli altri, accumuliamo tensione, pensiamo di essere sbagliati: dire si oppure no dipende da quello che gli altri pensano. Spesso infatti, prendiamo decisioni dettate dallinconscio collettivo: ci adeguiamo agli altri nellillusione di evitare conflitti, oppure agiamo in maniera scontata per paura di non essere accettati, riconosciuti e amati. Linconscio collettivo talmente presente e condizionante da averci illuso che necessario, per incontrare laltro, costruire una vita basata su compromessi i quali in realt, oltre a rivelarsi una castrazione, portano nella relazione, dolore e disarmonia.

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Ristrutturare il nostro modo di considerare il potere e incanalare quella forza che riposa allinterno del nostro essere la sfida del terzo chakra; essere consapevoli di avere una forza che emana da dentro rinnova la gioia di essere vivi.

MANIFESTAZIONI ENERGETICHE DEL TERZO CHAKRA Energeticamente, cos come accade nel primo e nel secondo, anche nel terzo viviamo oscillanti nella dualit iper o ipo: a volte ci scopriamo in attivit frenetica, nel dover fare, altre invece ci sentiamo completamente rassegnati. Da un punto di vista metafisico quando siamo in queste dualit accade che, quando c rassegnazione il nostro sistema energetico basso, viceversa alto. La stessa cosa accade quando ci sentiamo superiori o inferiori, quando manipoliamo o ci comprimiamo, quando riteniamo di essere i pi bravi o di non valere niente. Questa dualit paragonabile ad un pendolo ed unopportunit che ci permette di osservare il respiro del terzo chakra. Nella condizione iper, percepiamo unenergia dinamica ed una sensazione di apertura che maschera per uneccessiva tensione. Ci che appare come unabbondanza denergia e di potere, in realt compensa delle sensazioni di debolezza, abbandono, trascuratezza. Lattaccamento eccessivo al potere, al controllo, alluso della volont, altro non che un falso rinforzo dellautostima: in questo modo cerchiamo di alimentare questimmagine cercando nutrimento ed approvazione da parte degli altri. Tutto questo rafforza sempre di pi lego con una serie di realizzazioni e doveri. La capacit di reggere questa struttura richiede una volont smisurata, rigida, che non indica necessariamente forza anzi, spesso,

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protegge una fragilit. Quando la volont minacciata esplode in rabbia oppure implode ritirandosi nella paura. A livello energetico quando siamo identificati nel fare lenergia vitale bloccata nel terzo e non riesce a fluire verso gli altri chakra. Nellidentificazione con la parte ipo, possiamo sentire una chiusura accompagnata da pensieri di: non valere, essere inferiori, volerci nascondere, sentirci vittime. In questa condizione, c una mancanza di fuoco, vitalit, volont debole. Lenergia nel corpo implosiva, trattenuta, compressa i toni della voce sono pi cupi ci si sente inadeguati, si tende ad evitare il confronto se esiste il rischio di esporsi in prima persona. In genere, si preferisce rimanere al sicuro e lasciare che siano gli altri a condurre, in modo da evitare il rischio di assumerci la responsabilit: lattivit che si sceglie compiacere! In questa apparente calma e tranquillit esteriore, allinterno spesso si cela il risentimento. Qui il controllo esercitato attraverso la passivit. Possiamo osservare che nella condizione iper avviene solitamente una proiezione positiva, mentre nellipo negativa. In genere, ci fa star meglio il pensiero di essere attivi piuttosto che passivi in quanto abbiamo la tendenza ad identificare lidea dellimmobilit a quella del non fare, senza considerare invece la qualit pi alta di questa condizione che la ricettivit. In realt, in entrambi i casi sperimentiamo il dolore; ci avviene ogni volta che dividiamo, controlliamo, giudichiamo, limitiamo o blocchiamo il flusso naturale dellenergia. Siamo continuamente intrappolati in questa lotta. Il pensiero della separazione ci che crea la separazione... solo un pensiero. Con questo pensiero creiamo molti conflitti, perch vediamo noi stessi

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separati e diversi dallintero. Creiamo noi stessi come un polo ed il resto del mondo dallaltro polo; e da questo polo cerchiamo di relazionarci. Ma finch considereremo noi stessi come separati, guarderemo da una posizione di separazione interiore e di conflitto piuttosto che da un contesto di integrit e di armonia.

Il triangolo di Karpman Eric Berne, fondatore dellAnalisi Transazionale definisce cos il gioco: Il gioco psicologico una serie di transazioni ulteriori ripetitive a cui fa seguito un colpo di scena con uno scambio di ruoli, un senso di confusione accompagnato da uno stato danimo spiacevole come tornaconto finale, in termini di rinforzo di convinzioni negative su di s, sugli altri, sul mondo e ancora una serie continuata di transazioni complementari ulteriori, che progrediscono verso una conclusione prevedibile e ben definita Questa conclusione prevedibile consiste in sentimenti, che vanno dalla paura, tristezza, impotenza e disperazione (caratteristica della vittima), alla collera e al trionfo (caratteristica del tiranno), alla sollecitudine e compassione (caratteristica del salvatore). Quali sono i motivi per i quali utilizziamo un modello relazionale di questo tipo? Per chiarire questaspetto occorre far riferimento al tema della Strutturazione del tempo e delle Fami. Secondo lanalisi transazionale, i modi di strutturare il tempo sono diversi (isolamento, rituali, passatempi, attivit, giochi, intimit) e servono per nutrirci di carezze, in altre parole sono modi di dare e ricevere riconoscimenti. Ci troviamo in un momento di evoluzione storica dove soltanto se si cristallizza il terzo corpo possiamo andare nel quarto. La spinta evolutiva verso il quarto, tuttavia, quando il terzo chakra non

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fluisce e il potere bloccato, la sua solare energia viene dispersa nelle diverse dinamiche relazionali. STEPHEN B. KARPMAN, partendo dalle teorie di Eric Berne, ha formulato il concetto del triangolo drammatico ideando uno strumento semplice con lintento di illustrare ed analizzare la dinamica relazionale dei giochi. Il gioco un tipo di relazione interpersonale disturbata, che procura stati danimo spiacevoli. Essi consentono un forte coinvolgimento emotivo e relazionale, pur se negativo (si preferisce in pratica ricevere o dare carezze negative anzich nessuna carezza). Secondo Karpman ogni qualvolta giochiamo dei giochi entriamo in uno di questi tre ruoli di copione: Salvatore, Tiranno, Vittima. Tutti e tre i ruoli non sono autentici e quando siamo identificati in uno di essi rispondiamo al passato piuttosto che al qui e ora, utilizziamo vecchi copioni stabiliti da bambini o appresi dai nostri genitori o figure di riferimento importanti. Generalmente, ognuno di noi ha un ruolo preferenziale nel quale passa la maggior parte del tempo, tuttavia, non sempre ne siamo consapevoli; pu capitare che ci comportiamo in un determinato modo ed abbiamo invece la sensazione di comportarci in modo del tutto diverso. Spesso, ad esempio, quando siamo identificati nel ruolo della vittima, in realt perseguitiamo chi ci sta attorno. Occorre precisare che questi ruoli possono essere autentici quando non sono recitati ma ne si ha riscontro in una situazione reale, ad esempio: effettivamente vittima una persona che in possesso di una qualifica per un certo lavoro che gli viene invece negato per motivi di razza, di sesso o religione. Questi ruoli quindi, diventano illegittimi solo nel caso in cui vengono utilizzati per manipolare gli altri, per giochi di potere.

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Lidentificazione nei ruoli LA VITTIMA Esprime: dolore e debolezza Nasconde: forza Quando siamo identificati nel ruolo della vittima, ci sentiamo inferiori agli altri, svalutiamo la nostra capacit di pensare ed agire e siamo alla ricerca di un tiranno o di un salvatore che sostenga la nostra posizione. Latteggiamento esistenziale il non sentirsi adeguati. Una caratteristica principale della vittima che non sceglie la responsabilit, di conseguenza cerca di trovare ad ogni costo qualcuno al quale incolpare le proprie mancanze. E ipersensibile nellinterpretazione degli eventi, si sente perseguitata e vittima di cospirazioni del fato, come da ingiustizie che tutti operano nei suoi confronti. Di quali mezzi si serve la Vittima per manipolare? Nei confronti del Tiranno, essa tende ad instillare il senso di colpa perch lo considera lorigine della sua sofferenza, nei confronti del Salvatore essa si mostra debole per fare in modo che si attivi nel tentativo di aiutarla. Essa inconsapevolmente alla ricerca di un Tiranno o di un Salvatore: nel primo caso per sentirsi rifiutata o sminuita, nel secondo caso per credere di aver bisogno del suo aiuto nel pensare od agire. In entrambi i casi cerca di ottenere attraverso questa condizione, il massimo dattenzione, di riconoscimento e di aiuto dagli altri. La vittima pur lamentandosi non chiede direttamente, tuttavia in continua posizione dattesa e di pretesa e rimane stupita ed offesa quando gli altri non comprendono i suoi bisogni inespressi. Da

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questa posizione di grande disagio passa facilmente al ruolo di persecutore - tiranno attaccando ed accusando persone e situazioni. IL TIRANNO Esprime: forza e aggressivit Nasconde: debolezza e paura Quando rivestiamo il ruolo del tiranno sminuiamo gli altri, li reputiamo inferiori, li giudichiamo, li condanniamo e soprattutto gli togliamo valore. Il tiranno finge di non essere mai debole ed sovente ipercritico verso laltro. Il potere esercitato attraverso la forza, la minaccia, laggressivit e la violenza; c sempre un motivo giusto e valido per poter perseguitare gli altri. In questo ruolo, il gioco manipolativo esercitato attraverso lintimidazione ed agiamo in prevalenza secondo regole e limiti, che aumentano il malessere e la dipendenza. Laggressivit spesso verbale, morale e psicologica; con atteggiamenti arroganti si ricorre al sarcasmo, alla critica, ai giudizi forti e taglienti. Leffetto che tutto ci sortisce nella Vittima confusione e paura: essa finisce per fare ci che il tiranno gli ordina. Da un punto di vista esterno evidente che, quando ricopriamo il ruolo di Tiranno, agiamo proprio quei comportamenti che rimproveriamo agli altri e dai quali sosteniamo di volerci difendere.

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IL SALVATORE Esprime: bont ed interesse Nasconde: bisogni personali e solitudine Nel ruolo protettivo che assume, il Salvatore, non favorisce la crescita dellaltro, anzi fa si che la Vittima resti in uno di dipendenza, permettendo che non si assuma le proprie responsabilit. Aiuta gli altri ma lo fa svalutando la loro capacit di agire, pensare e risolvere le situazioni in modo autonomo. Invece di rinforzare l'autostima dell'altro ne conferma il senso di impotenza; attribuendo invece a se stesso una posizione di superiorit. Il Salvatore veste il ruolo di chi non ha mai bisogno; non ha un buon rapporto con se stesso ed attraverso azioni meritorie cerca di compensare limmagine negativa che ha di s. Il suo tornaconto quello di avere un credito affettivo dagli altri e pertanto ha unaspettativa di gratitudine e riconoscenza. Nel giocare il ruolo del Salvatore la persona offre un aiuto che, in realt, non richiesto. Ci avviene in risposta al suo bisogno e pu essere colto dallaltro come uninvasione o come una prevaricazione soffocante. In esso, generosit ed altruismo, nascondono un senso dinadeguatezza, dinutilit e di vuoto. Il riconoscimento sociale diviene essenziale, realizzando il paradosso in cui proprio il Salvatore dipende dagli altri. Possiamo osservare come il fallimento della missione, risulta intollerabile dal Salvatore che lo vive come una sconfitta personale: una perdita di significato della propria persona e della propria esistenza. La paura di non valere, di non avere diritto ad esistere e di non essere gratificato proprio da chi avrebbe dovuto farlo, scatena in lui una disperazione aggressiva.

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Il Salvatore vive infatti nella paura di essere solo, abbandonato, di non veder riconosciuti i propri bisogni e finisce per essere il primo a non riconoscerli. Il Salvatore finisce allora per assumere il ruolo del Tiranno.

ULTERIORI OSSERVAZIONI Per poter realizzare ed esplorare questo ultimo capitolo mi sono rivolta a Pantha, amica e compagna di viaggio, per ricevere delle sessioni mirate. Come due esploratrici, con grande entusiasmo e spirito di avventura, ci siamo avventurate in questo viaggio; sapendo che lenergia non statica ma in continuo movimento ha unintelligenza naturale e va dove necessario Da questa ultima esplorazione ho osservato che la parola chiave di ogni ruolo quindi svalutazione; la Vittima svaluta se stessa, mentre il Salvatore e il Tiranno sminuiscono gli altri. Dal momento che nessuno vuole essere controllato, manipolato o trovarsi in una situazione dinferiorit, chi si sentir inferiore ricorrer alla svalutazione dellaltro in modo da mettersi in una posizione pi elevata e di conseguenza avverr lo scambio dei ruoli. Ad esempio, il Salvatore frustrato quando non accolto dalla Vittima, se reagisce con una modalit aggressiva entra nel ruolo del Tiranno; viceversa collassa nella situazione e diventa Vittima. Inoltre, ho compreso che giochiamo questi ruoli sia con noi stessi che con gli altri. Ho notato che in genere partiamo da uno dei tre ruoli per poi spostarci ad un altro. Oltre a ci, ho osservato che sia la manifestazione del salvatore, della vittima e del tiranno derivano da

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alcuni tipi di meccanismi, di modelli, di strategie che abbiamo appreso nella nostra infanzia. Da un punto di vista metafisico, ho esplorato che i ruoli del triangolo utilizzano una strategia tipica del terzo chakra del terzo corpo - che in stretta relazione ai giochi di potere. Tuttavia, quando si nel ruolo della Vittima si adoperano maggiormente delle strategie del secondo, rispetto al Salvatore e al Tiranno. Energeticamente, nel ruolo della Vittima, il terzo chakra collassa, il nutrimento del secondo non pi accettato e di conseguenza il corpo eterico si restringe. Si percepisce una sensazione di chiusura e perdita denergia soprattutto nella parte ricettiva dei primi tre chakras. Inoltre si avverte pesantezza alle spalle, una sensazione generale di vuoto e di paralisi energetica. Nel ruolo del Tiranno, a livello energetico, si manifesta una grossa costrizione e tensione nel terzo chakra, tutta lenergia dei chakra inferiori richiamata al terzo, per cui si ha una chiusura nella parte ricettiva dei chakras. Lenergia del Tiranno si nutre del conflitto. Nel ruolo del Salvatore, energeticamente, si manifesta un terzo chakra espanso, accompagnato da una sensazione di superiorit; tuttavia tutto il sistema energetico in allerta. Lenergia del quarto si apre, come ad esprimere: Ti do amore in questo modo ti salvo!.

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Il Messaggio del Maestro A conclusione di questa prima parte della tesi, voglio raccontarvi un simpatico aneddoto: Quando arrivai da Pantha, per la mia prima esplorazione, accanto a lei cerano le carte dei Tarocchi di Osho, nello spostarle una cadde! Riporto qui di seguito il messaggio del Maestro:

Accetta il tuo ego: appartiene alla tua crescita. Godine e portalo al culmine e quando l'ego arriva al suo culmine, improvvisamente diventi consapevole che non sei tu il centro, era una convinzione sbagliata, era un atteggiamento infantile, ma tu eri un bambino, per cui non c' nulla di male. Ora sei cresciuto, e vedi che non sei tu il centro del mondo, e a quel punto comprendi che anche l'esistenza non ha un centro, o che il centro ovunque... L'ego cadr e pu cadere da solo. Se ti limiti a lasciarlo crescere, e lo aiuti a crescere, cade... accade, non un azione, altrimenti saresti ancora tu ad agire. (Osho da Osho Time, vol.V, nr.6)

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Bibliografia

RITA UPADHI MAGGI, Seminario Armonizzazione Energetica Metodo O.P.H. Modulo III RITA UPADHI MAGGI, Seminario Armonizzazione Energetica Metodo O.P.H. Modulo IV RITA UPADHI MAGGI, Seminario Armonizzazione Energetica Metodo O.P.H. Modulo VI RITA UPADHI MAGGI, Seminario Armonizzazione Energetica Metodo O.P.H. Modulo VII ANODEA JUDITH, Il libro dei Chakra, I Colibr BARBARA ANN BRENNAN, Mani di Luce, Longanesi & C OSHO RAJNEESH, La Rivoluzione Interiore, Ed. Mediterranee WADUDA & WADUD, Lalchimia della Trasformazione, Ed. Urra

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